INCIDENTE CICLISTICO A CHIAMPO
LETTERA APERTA AL SINDACO IN
BICICLETTA
All’indomani
del Friday for future,
della più grande manifestazione
mondiale degli studenti e della grandiosa manifestazione dei ragazzi di Vicenza,
cui lei non mi sembra abbia partecipato, malgrado il suo ruolo di consigliere
provinciale delegato all’ambiente; manifestazione avvenuta nel silenzio totale
delle amministrazioni comunali della vallata, in tutt’altre faccende affaccendate,
trovo su Facebook la sua
fotografia con una bicicletta e le sue parole con cui
dichiara che usualmente usa tale mezzo per recarsi al lavoro.
Matteo Macilotti, sindaco di Chiampo |
Ottima cosa per darsi una verniciatina di verde,
tuttavia, in qualità di sindaco, avrebbe il dovere di assicurare anche ai suoi
concittadini la possibilità di recarsi al lavoro in bici.
Non mi parli delle piste ciclabili perché anche
lei sa, come tutti, che vanno bene per fare una passeggiatina, tra mamme con
bambini, sportivi che fanno jogging, anziani, e gente che si prende il fresco
lontano dal traffico.
Affrontare la provinciale 31 per recarsi in zona
industriale in bici è un suicidio.
Lei sa che in Germania e in tanti altri paesi
europei civilizzati, si costruiscono vere e proprie strade per consentire ai
ciclisti di recarsi rapidamente al lavoro o spostarsi da una parte all’altra
della città, libere da pedoni, da veicoli a motori e larghe quanto basta per
assicurare un traffico sicuro nei due sensi di marcia.
Lei sa che viviamo nella regione più
cementificata d’Italia ma è contento di aggiungere nuovo cemento su quello che
resta della campagna.
Sa anche che la provincia di Vicenza, e la
nostra zona in particolare, sono afflitte da un altissimo inquinamento
atmosferico: oltre alla sofferenza di tutti quelli che si ammalano e delle
loro famiglie, avete calcolato la spesa per il cittadino e per l’intera società?
In Europa i morti per inquinamento atmosferico
sono 400.000 all’anno; la popolazione di chi si ammala per le polveri sottili e
i gas ammonta a un terzo dei malati complessivi. Una bella fetta di persone e,
soprattutto, di bambini che sono quelli che pagano il prezzo più alto, visto
che, oltre che tossici, questi gas, in gran parte, sono anche interferenti
endocrini.
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27 09 2019 VICENZA maniestazione friday for future |
Come se
non bastasse, lei esulta per la costruzione di un mega inceneritore (parola che
non viene mai citata dal Giornale di Vicenza: al suo posto si usa dire “trattamento
fanghi”).
Il 18 settembre i un incontro nella sede di Confindustria
a Vicenza lei ha dichiarato che il traffico della vallata è un'emergenza
sociale per i nostri cittadini, il ché risponde a verità, ma ci sono anche
altre emergenze che sono direttamente e indirettamente collegate al traffico.
Tuttavia lei non le ha citate, eppure, considerato il suo ruolo di consigliere
provinciale delegato all’ambiente, rientrerebbero tra i suoi compiti.
Anche
un trasporto pubblico su ferro (tram) contribuirebbe moltissimo ad abbassare il
numero di coloro che usano la macchina per andare al lavoro. Non credo che le
sia passato mai per la testa un’idea del genere, capace, da sola, di abbassare
di molto il carico inquinante nell’intera zona.
Così non trova altro di meglio che farsi
fotografare in bicicletta mentre approva budget milionari che aggravano e non
risolvono né i problemi ambientali né lo smaltimento dei fanghi per i quali ci
vorrebbero investimenti mirati ad una nuova concezione dei depuratori, ormai di
vecchia concezione e inadeguati, allo studio di linee produttive non inquinanti,
alla raccolta differenziata dei reflui, delle acque e dei fanghi, studi per
alternative produttive indirizzate ai nuovi bisogni sociali e strettamente
concepite nel rispetto dell’ambiente.
Per questo le dico che i ragazzi del FFF
sorrideranno davanti alla foto e penseranno che lei non ha recepito affatto l’appello
che stanno facendo a tutto il mondo. Non si tratta di aggiungere
un’aiuola in una piazza ma di cambiare il sistema. Ha detto che la vita del
suddetto inceneritore sarà di 30 anni: sa che anno sarà? Il fatidico 2050,
quello in cui le lancette del clima potranno stabilire l’ora definitiva della
fine di tutto.
Cosa dirà allora ai suoi figli quando le chiederanno cosa abbia
fatto per impedire il disastro?
Caro sindaco,
spero che in futuro dedichi meno tempo agli
affari e più tempo ai problemi reali dei suoi concittadini che sono poi parte
di quelli di noi tutti, abitanti di un pianeta gravemente ammalato.
Giovanni Fazio
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