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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

MITENI SCARICA “LIQUAME” SUI CONCIARI

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I CONCIARI LO SCARICANO NEL FRATTA GORZONE Scoppia la polemica dopo le affermazioni su uno studio di mercato, divulgato con un certo clamore dalla Miteni il 28 giugno, da cui emerge che negli anni sono giunte in Veneto centinaia di tonnellate di perfluorati (cento tonnellate solo l'anno scorso, e il flusso continua perché il mercato lo richiede con forza) che non sono passati per l'azienda di Trissino ma sono stati acquisiti da circa 500 imprese per i loro utilizzi produttivi. E’ chiaro il tentativo di Miteni di scaricare su un soggetto molto allargato la responsabilità dell’inquinamento delle falde, che secondo il controllo effettuato da ARPAV, trova proprio nell’industria di Trissino il maggiore responsabile (95%). Il tentativo maldestro di Miteni di allargare il soggetto responsabile dell’inquinamento includendo altri non sarà sufficiente a scagionarla da un danno che affonda le sue radici negli anni ’70.   Tuttavia è importante leffetto provocato dalla

AL PARLAMENTO EUROPEO LE RICHIESTE DEL POPOLO DEI PFAS

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Oggi una delegazione costituita da una parte del Movimento,  espressione della lotta contro l’inquinamento da PFAS e le sue cause,  è a Bruxelles  al  Parlamento Europeo . Qui incontrerà alcuni parlamentari del nostro Paese per trasmettere  un messaggio molto importante che proviene dalla “Terra dei PFAS” . Dott. Claudio Lupo La delegazione è accompagnata dal  dott. Claudio Lupo , medico ISDE e uno dei maggiori attivisti di CiLLSA. Sarà l’esperto che conferirà alla delegazione quel supporto scientifico necessario quando ci si confronta su tematiche tanto specialistiche e che porterà anche le proposte di CiLLSA su questioni importanti come la  chiusura agli scarichi industriali nel dotto A.Ri.C.A., la deviazione del Poscola,  come proposta da uno studio di Davide Sandini, articolate con il problema relativo al  disastro agroalimentare di tre province venete.   In merito a questo ultimo punto, sappiamo che l ’EFSA  (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) sta lavorand

IL MOVIMENTO NO PFAS VOLA A BRUXELLES

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IL MOVIMENTO NO PFAS VOLA A BRUXELLES   AL … PARLAMENTO EUROPEO   L a nostra posizione è nota. Per il risanamento del Veneto devastato dai PFAS il movimento deve condurre una vera e propria VERTENZA    “ Una vertenza per un totale cambio di paradigma, tale da  ripristinare in Veneto la qualità della vita , considerando la vastità del fenomeno inquinante, le caratteristiche dei danni provocati a vasti strati di popolazione, alle risorse idriche della regione, all’agricoltura, agli allevamenti e alle industrie alimentari, è impresa molto ardua che può essere intrapresa solo da un  ampio fronte di cittadini ,  di gruppi, associazioni e  comitati , quali quelli che si sono formati in cinque anni di lotte dall’esito incerto e contraddittorio.   Una vasta area composita, caratterizzata da diverse storie, esperienze e competenze sta dando vita ad un  GRANDE  SOGGETTO   in cui tutti,   pur mantenendo la propria peculiarità e fisionomia, si riconoscano , capace di valorizzare

UNA RETE DEI CITTADINI, DEI COMITATI E DELLE ASSOCIAZIONI

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VERSO UNA VERTENZA PER IL RISANAMENTO DEL VENETO DEVASTATO DAI PFAS ASSEMBLEA NO PFAS  A BRENDOLA 1 GIUGNO 2018   DOCUMENTO UFFICIALE DI CiLLSA  UNA RETE DEI CITTADINI, DEI COMITATI E DELLE ASSOCIAZIONI Verso una vertenza per il risanamento del Veneto devastato dai PFAS Premesso che ·         l’inquinamento delle falde idriche del Veneto occidentale è una delle più grandi catastrofi che ha messo a rischio circa 350 000 abitanti delle zone Sud di tre province (Vicenza, Padova e Verona) per quanto riguarda l’avvelenamento da PFAS delle acque superficiali e profonde, nonché di una considerevole parte della rete degli acquedotti civili, ·         l’ARPAV ha effettuato una ricerca secondo cui il maggior responsabile di tale inquinamento è l’azienda Miteni di Trissino, ·         una fonte importante di inquinamento è presente nel distretto conciario di Arzignano il quale, attraverso il condotto A.R