NASCE AD ALTE CECCATO IL COMITATO PER LA DIFESA DELLA SALUTE PUBBBLICA


 E la difesa dei posti letto ospedalieri

Ad Alte Ceccato: ci simo ritrovati ieri sera 16 maggio a parlare del nostro tesoro rubato: il Sistema Sanitario Nazionale, nato verso la fine di un grande decennio di lotte e di conquiste, gli anni ’70. Parlavamo della assistenza primaria,  a quell’aura di giustizia sociale che riempiva le sale d’aspetto, un fiore che sbocciava nei quartieri e nelle fabbriche.  

Parlavamo dei  medici di famiglia   che aprivano i loro studi dove la gente viveva e lavorava, per essere più vicini a chi soffriva, per salvaguardare dal male vecchi e bambini. Ne parlavamo mentre scorrevano, davanti agli occhi dell’uditorio attento, i numeri, testimoni del tradimento.

 Dal 2000 a oggi nel Veneto una significativa diminuzione nel numero di medici di famiglia, con una contrazione del 12,3% tra il 2019 e il 2023, superiore alla media nazionale del 12,7% . Mancano da noi 785 medici di medicina generale. Nessuno si è curato di seminare nelle università, il seme di nuovi sanitari, nuovi pediatri. Nel 2025 il Veneto affronta una carenza significativa in diverse specialità: 227 pediatri, 184 medici dell’emergenza-urgenza, 92 internisti e 67 radiologi in meno . Il sistema vacilla. Le liste di attesa si allungano.


Carenze attribuibili a una programmazione inadeguata delle borse di studio per le specializzazioni. Chi avrebbe dovuto vigilare e programmare tagliava fondi e ospedali.

 Hanno risparmiato sulla pelle dei cittadini. Dove sono finiti i pronto soccorso con le loro splendide equipe? Agli albori della riforma erano 69; si sono ridotti a 15! Non sono necessarie le parole per giudicare chi ancora si vanta di un servizio sanitario di eccellenza: i numeri parlano da sé. Poi vennero le medicine di gruppo che allontanarono i medici dai quartieri, adesso vogliono allontanarli de interi paesi con le case della salute, una ogni 40.000 persone, dove ti promettono un servizio veloce ed efficiente che non ci sarà mai, perché non puoi spostare da un paese all’altro i cittadini alla snervante ricerca del proprio medico che non c’è più.

Siamo i terzultimi in Europa. Eravamo i primi e tutti ci invidiavano. Avevamo spostato in avanti la speranza di vita; la speranza di un intero popolo.  dal 2002 al 2023, si registra una riduzione di 6.381 posti letto pubblici, corrispondente a una diminuzione del 35,7%. Tutto ciò mentre le assicurazioni si ingrassano e le strutture private vivono una nuova ricca primavera a nostre spese.

L’OMS raccomanda un minimo di 5 posti letto ogni 1.000 abitanti nei paesi ad alto reddito.                   In Veneto è di 3,89 ogni 1.000 abitanti, inferiore alla media nazionale di 3,96.

Infine, proprio qui a Montecchio la grande truffa dell’ospedale nuovo che avrà 225 posti letto mentre quello di Arzignano ce ne garantiva 564. Quando tutto sarà compito non troveremo più posto nemmeno nel nostro ospedale e dovremo cercare cure e ricoveri chissà dove.

Qualcuno però mieterà voti e applausi quando le forbici, insieme ai posti letto, taglieranno il nastro della inaugurazione.

Ci siamo trovati ieri sera a Montecchio per porre fine a questa impostura, per piantare con le  persone presenti un nuovo seme di rivolta e di lotta contro la menzogna, l’impostura e il malgoverno per salvare, con al nostra salute quella di tutti.

In una sala gremita sono intervenuti Giovanni Fazio, Carlo Cunegato e Orianna Zaltron. Ci ha presentato Cristina Caldonazzo

Nasce il Comitato per la difesa della salute pubblica.

Giovanni Fazio

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