I SINDACI DELLA VALLE DEL CHIAMPO
L'ECOMOSTRO SI FARA' MA FUORI DA CASA NOSTRA
29/07/2019
Si è concluso l’iter con
cui le due società di gestione dei depuratori di Arzignano e Montebello hanno
illustrato il progetto della creazione di una nuova società, pubblico-privata,
che dovrebbe costruire un mega inceneritore.
Allo stato attuale non sono
stati indicati i nominativi dei partner che controllerebbero il 70% della
società. Non è stata nemmeno individuata l’area in cui si dovrebbe realizzare l’opera[1]
né tanto meno la tecnologia usata. Si sa
invece la quantità di fanghi che verrebbero smaltiti annualmente nell’impianto
(50.000 tonnellate), 15.000 in più di quelle prodotte dai depuratori di
Arzignano e Montebello.
L’AD di Acque del Chiampo ha
illustrato il progetto nel pomeriggio di ieri, 29 luglio, nella sala consiliare
del municipio di Montecchio Maggiore, particolarmente affollata da un pubblico
che ha manifestato forte contrarietà al progetto.
In fine serata, dopo una
lunga serie di interventi dal pubblico, tutti contrari all’iniziativa, L’AD di Acque
del Chiampo ha spiegato che non si parlerebbe di inceneritore bensì di
gassificatore. Tuttavia si fa notare che, comunque si voglia chiamare l’ecomostro,
si tratterebbe in ogni caso di trattamenti termici basati sulla combustione
dei fanghi.
Inoltre la tecnologia che
si fonda sulla Pirolisi fu ampiamente analizzata dalla SICIT[3]
e dall’ARPAV [4]nel lontano 2013 quando l’allora
sindaco di Arzignano Gentilin intendeva acquistare il gassificatore norvegese
di Bergen.

Attualmente questa
tecnologia viene usata nei depuratori delle grandi navi che però hanno rifiuti
non assimilabili in alcun modo ai fanghi di conceria. Non vi è traccia in
letteratura di uso industriale di questa tecnologia, tanto meno di trattamento
di rifiuti particolarmente assimilabili ai fanghi di risulta conciari.
Da parte del pubblico, severo con i proponenti
e sostanzialmente preparato ad affrontare il dibattito, non ci sono state solo
domande ma soprattutto critiche e proposte.
Proporre la costruzione di
un mega inceneritore proprio nello stesso giorno in cui quest’anno scatta l’OVERSHOT
[5]
non è stata una idea felice.
Le problematiche del
riscaldamento globale e del deterioramento climatico, che comincia a colpire
duramente anche noi, sono state uno degli argomenti per cui non si ritiene
opportuno aggiungere un nuovo fumaiolo a quelli esistenti.
È stato inutile citare l’eccesso
di mortalità del 74% per tumori dell’apparato emolinfopoietico provocato
dall’inquinamento da inceneritore, né tanto meno i dati delle morti per
patologie cardiocircolatorie, della tiroide e delle vie respiratorie.
Anche se si è deciso di
costruire l’ecomostro lontano dai nostri Comuni non possiamo sbarazzarci
della responsabilità di arrecare morte e malattie a quelle infelici
popolazioni che riceverebbero in dono i nostri rifiuti industriali e l’inceneritore.
Le proposte delle due società
sono contraddittorie rispetto a quella, già prevista dal progetto Stato -Regione,
siglato con scarso successo nel 2005, che prevede invece la riduzione dei
fanghi utilizzando nuove tecnologie esistenti, e l’abbattimento
dei PFAS, attraverso filtri, dell’acquedotto del distretto conciario.
Non sono mancate ulteriori proposte, molte
delle quali già presenti nei progetti per la bonifica del Fratta Gorzone.
Abbiamo visto con piacere intervenire,
per la prima volta in assemblea a Montecchio i ragazzi del Friday for future[6]
. Segno che le nuove generazioni affrontano, con maggiore consapevolezza e maturità
dei loro padri, le drammatiche problematiche aperte dal cambiamento climatico.
Purtroppo ai gestori dei depuratori e ai sindaci dei comuni che
fanno capo alle due società pubbliche, questi argomenti non interessano e la
proposta è stata approvata da tutti i Comuni.
Lasciamo ai lettori ogni
commento.
Riteniamo comunque che
questo mega progetto, che include tra l’altro la privatizzazione delle
società fin ora in mano ai cittadini, avrà d’ora in avanti un iter molto
più difficile.
Pochi minuti fa RAI 3
trasmetteva un’intervista al ministro dell’ambiente sulle iniziative da
prendere per fermare il riscaldamento del pianeta.
È noto
che i profitti realizzati con l’incenerimento dei rifiuti non derivano dalla
quantità di energia prodotta che, di fatto, è pressappoco quella impiegata per
bruciarli, ma dagli INCENTIVI DELLO STATO.
È probabile che a livello
nazionale o europeo, se non mondiale, diventi evidente mettere in discussione l’incenerimento
dei rifiuti, che va in contro tendenza rispetto alla necessità di bloccare il
riscaldamento terrestre.
Insomma, queste grandi
macchine obsolete si stanno dimostrando costose, nocive e inutili.
Un impegnativo investimento
economico, come quello richiesto dai nostri gestori, non ci sembra proprio
privo di rischi (a meno che non si tratti di qualcosa di simile ai project financing
alla veneta dove alla fine paga sempre Pantalone).
La telenovela, che continua
a dipanarsi dal 2013 ai giorni nostri, potrebbe avere ancora molti risvolti imprevedibili.
[1]
È stato deciso che l’inceneritore si dovrà costruire al di fuori dell’area dei
comuni del bacino in cui si trovano i depuratori e in un raggio che non superi
i 300 Km.
[2]
Clausola che potrebbe diventare paralizzante in quanto nessuna delle due parti
raggiungerebbe, da sola, la percentuale di azioni prevista per decidere
alcunché
[3]
Azienda arzignanese che tratta i fanghi conciari per estrarre materie seconde (proteine,
concimi ecc.)
[4]
Agenzia Regionale per la prevenzione e protezione ambientale nel Veneto.
[5]
Overshot: con questo nome viene indicato il giorno in cui il pianeta ha
esaurito la produzione di ciò che sarebbe stato necessario per un anno. Tale
data arretra drammaticamente di anno in anno dal 1970 e indica che l’umanità
consuma più di quanto produce il pianeta.
[6]
Il movimento, nato dall’iniziativa ella ragazzina norvegese Greta Thumberg, che
coinvolge tantissimi giovani anche nelle nostre scuole e nelle nostre città.
È possibile che questi scellerati continuino a produrre, consumare, inquinare il Pianeta con le loro manie di crescita economica? Se la crescita economica equivale all’estinzione della natura e dell’umanitá che la abita, Io Non Ci Sto!
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