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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

PFAS POVERA ARZIGNANO!

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  QUALE SALUTE? Ignorata La salute degli Arzignanesi dalla Regione. L'assessore Fracasso scrive a Zaia Ecco il link    del nostro Giovanni Fazio addetto alla comunicazione con i mass media   PFAS: ANCORA UNA VOLTA IGNORATA DALLA REGIONE LA SALUTE DEGLI ARZIGNANESI   https://newjbi.blogspot.com/2023/03/pfas-ancora-una-volta-ignorata-dalla.html?fbclid = Noi non ci fermiamo.  Dalla parte dei cittadini sempre Donata Albiero (portavoce)       APPROFONDIMENTI La Regione non può più giustificare l’impedimento agli esami del sangue https://cillsa1.blogspot.com/2023/03/la-regione-non-puo-piu-giustificare.html      Arzignano Pfas un problema ancora aperto https://cillsa1.blogspot.com/2023/03/arzignano-pfas-problema-ancora-aperto.html   Pfas uno schiaffo ai cittadini della zona arancione   https://cillsa1.blogspot.com/2023/01/pfas-uno-schiaffo-ai-cittadini-della.html  

LA REGIONE NON PUO’ PIU’ GIUSTIFICARE L’IMPEDIMENTO AGLI ESAMI DEL SANGUE

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  COORDINAMENTO ECOLOGISTA VENETO NO PFAS   Sabato 25 febbraio ’23 a Padova, presso i Beati i costruttori di pace, con un incontro di varie associazioni ecologiste (Ecoistituto del Veneto, ISDE, No inceneritori e Acqua Bene Comune di Padova, Cillsa di Arzignano, PFASland del Vicentino, Forum Rifiuti Zero Veneto, Decrescita felice, No pesticidi, Opzione zero di Mira, Movimento dei Consumatori) e i rappresentanti della Cgil di Vicenza e del Veneto, si è data vita al Coordinamento No PFAS Veneto per far fronte all’enorme problema della contaminazione che coinvolge gran parte del territorio e della popolazione della regione. INFORMAZIONE DI SERVIZIO Per mantenere i collegamenti tra i  membri del COOCRDINAMENTO e e con coloro che intendono aderirvi, abbiamo creato un GRUPPO GOOGLE dedicato    https://groups.google.com/g/no-pfas-veneto .    Per aderire scrivere a: micheleboato14@gmail.com   Sono in formazione i gruppi giuridico, scientifico e per l’informazione   Apriamo una

T.A.V. A VICENZA. ARIA ACQUA SUOLO: LA TEMPESTA PERFETTA?

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  CONVEGNO ISDE   A VICENZA Sabato 18 marzo 2023, nei locali del teatro parrocchiale S. Lazzaro a Vicenza, grande affluenza di pubblico al convegno organizzato dall’associazione Medici per L’ambiente (ISDE) . Nel corso delle due sezioni   che si sono protratte fino al pomeriggio avanzato sono stati trattati tutti gli aspetti relativi alla salute , connessi ai lavori per il TAV che verrebbero effettuati a Vicenza, la cui durata è prevista per almeno dieci anni. Hanno introdotto l’interessante convegno il presidente regionale dell’ISDE dott. Vincenzo Cordiano (ematologo) e il dott. Renato Giaretta (Responsabile Servizio Terapia Alimentare U.O.C. Oncologia AULSS Berica )   i quali hanno motivato la necessità urgente di una analisi delle problematiche ambientali e sanitarie che deriverebbero dalle grandi opere previste per la realizzazione del TAV attraverso la città di Vicenza. Come è noto, parliamo di una città che detiene un record negativo per l’inquinamento atmosferico, essendo

AD ARZIGNANO INCONTRO SU PFAS E SALUTE VENERDI 10 MARZO ORE 20.30

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UMANITA' TRADITA: PFAS NEL LATTE DELLA MAMMA LA PASTORALE DELLA SALUTE AD ARZIGNANO Alleghiamo un’intervista    del giornalista Marco Milioni a don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la PASTORALE DELLA SALUTE . VENERDI 10 MARZO ORE 20.30 BIBLIOTECA BEDESCHI DI ARZIGNANO INCONTRO LE PFAS SONO TRA NOI QUELLO CHE NON TI HANNO MAI DETTO

ARZIGNANO PFAS PROBLEMA ANCORA APERTO

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  CONOSCERE PER CAPIRE E AGIRE   Dieci anni fa, nel 2013, gli scienziati del CNR (Centro Nazionale Ricerche) scoprivano nella  azienda Miteni di Trissino l’origine di un grande inquinamento delle acque profonde  e superficiali provocato dal rilascio di sostanze perfluorate denominate PFAS. La contaminazione si era realizzata nel corso di circa cinquant’anni e aveva inquinato una  falda sotterranea che ha raggiunto le terre di Montagnana e si ritiene grande come il lago di Garda. Questa ricca riserva d’acqua pura e cristallina, la seconda per grandezza in Europa, per millenni aveva dissetato le popolazioni della pianura veneta e consentito lo sviluppo di un’agricoltura di eccellenza. Il danno provocato (più di 350.000 persone contaminate) è ingentissimo, sia sotto il profilo della salute umana che sotto quello economico, se si tiene conto che per ritornare tale grande riserva d’acqua allo stato originario dovranno passare più di cento anni. Per la nostra generazione è perduta pe