DIECI ANNI DI LOTTE IN DIFESA DELLA SALUTE

 

CiLLSA (2012/2022)

 




 Quest’anno la nostra associazione ha festeggiato il decennale della sua fondazione, con l’EcoFesta in Arzignano, il 14 /15 /16/ 21 ottobre.

È stata per noi una scadenza che ha imposto un bilancio della nostra azione, delle battaglie vinte e di quelle ahimè perdute.

Siamo un’associazione indipendente da qualunque organizzazione politica, sindacale o religiosa e operiamo per il rispetto dei diritti che riguardano il lavoro, la salute e l’ambiente, mantenendo la nostra azione nell’ambito della legalità anche quando contestiamo leggi inique o inadeguate.

Molti dei cittadini ricordano la lotta ardua contro la costruzione di un inceneritore ad Arzignano. È andata bene. Abbiamo evitato un inquinamento che avrebbe aumentato di molto i casi di asma nei bambini, le malattie cardiocircolatorie negli adulti e altre, legate alla presenza dei PFAS nei fanghi della concia.  Continuiamo a tenere sempre alta la guardia. Gli inceneritori sono un modo obsoleto di trattare i rifiuti. Vanno chiusi tutti.



Abbiamo perduto la battaglia contro la costruzione, inutile e dispendiosa, di un nuovo ospedale a Montecchio, quando ce n’è uno ben funzionane ad Arzignano che si sarebbe potuto migliorare con poca spesa. Sono milioni buttati via mentre i costi della salute aumentano al punto che molti cittadini sono costretti a non comprare le medicine, rinunciare alle cure, alle visite specialistiche e agli esami.

Abbiamo perduto anche la battaglia per salvare il bellissimo parco del Guà. È stato devastato dalle ruspe per costruire un bacino di laminazione, inutile poiché l’area del parco di per sé moderava le piene salvando Tezze e la pianura. In realtà si tratta di una enorme cava di ghiaia mascherata, assai redditizia per chi costruisce superstrade inutili di cui noi cittadini paghiamo amaramente il conto.   

Al nostro attivo, ci sono le campagne per sensibilizzare l’opinione pubblica sul pericolo costituito dalla presenza dei PFAS nell’acqua e nei cibi; la realizzazione, insieme ad altre componenti del Movimento NO PFAS di un progetto educativo che opera da cinque anni nelle scuole del Veneto, la lotta vincente contro le centraline elettriche che avrebbero prosciugato il torrente Chiampo


Ancora, il nostro intervento presso Acque del Chiampo ha fatto sì che venissero apposti i filtri anti PFAS nelle scuole; abbiamo controllato, con la collaborazione del Comune e dell’ufficio Scuola la qualità e la provenienza dei cibi delle mense scolastiche.                                                                                            

Abbiamo partecipato alla grande mobilitazione popolare che ha portato alla sbarra, presso il tribunale di Vicenza gli inquinatori della multinazionale Miteni.

Stiamo lavorando, insieme alla Amministrazione arzignanese, alla realizzazione di un mercato contadino zero pfas.

In mancanza dell’apposizione di filtri al nostro acquedotto, rinviata a data da destinarsi, siamo intervenuti, insieme all’assessore Giovanni Fracasso presso Acque del Chiampo ottenendo, come misura transitoria, la possibilità per i cittadini di approvvigionarsi gratuitamente di acqua filtrata presso le “casette del sindaco”. Attualmente l’acqua di Arzignano è contaminata da PFAS con circa 60 ng/litro.

Per questo è stato importante dare una alternativa ai cittadini, in attesa di un risanamento che tarda a venire. Secondo la letteratura scientifica internazionale tale livello espone la popolazione a gravi rischi. In merito abbiamo già pubblicato gli studi effettuati anche all’Università di Padova dal prof Carlo Foresta. 

Partecipiamo alla lotta contro la privatizzazione dell’acqua potabile e dei servizi comunali imposta  dall’art.6 del decreto “concorrenza” recentemente emanato dal Governo.

Abbiamo coinvolto l’Amministrazione comunale in siffatta campagna e in quella per il risanamento del  Fratta Gorzone. Da questo fiume, infatti, dichiarato biologicamente morto da ARPAV e inquinatissimo dai reflui del distretto della concia, dipende l’irrigazione di tutti i prodotti agricoli della bassa pianura veneta. La Regione non controlla la presenza o meno di PFAS negli alimenti immessi nel mercato per cui è necessario che, almeno, si risani il fiume a beneficio della salute di tutti.

Il nostro compito è operare, nei limiti del possibile, alla diminuzione del danno provocato dall’inquinamento dell’acqua e dei cibi e informare correttamente la popolazione sui rischi che corre e soprattutto proteggere la parte più debole di essa.




Le sostanze chimiche PFAS sono molecole tossiche e cancerogene; appartengono alla classe delle sostanze persistenti (se bevi 10 nanogrammi di PFAS oggi, ci vorranno dai quattro ai sette anni per dimezzarli nel tuo organismo). Nel frattempo queste sostanze si vanno accumulando nei nostri organismi provocando gravi danni che si manifestano nel tempo. Sono responsabili di tumori del rene e del testicolo, di un aumento dell’Alzheimer, del diabete, degli ictus e degli infarti, diminuiscono la protezione immunitaria, provocano la poliabortività (aborti recidivanti in donne sane), danni agli apparati riproduttivi maschili e femminili. Colpiscono e alterano anche il genoma. Nell'area rossa,    dove sono maggiormente presenti nel sangue degli abitanti, c'è stata una percentuale di morti per covid del 20% più alta che nel resto del Veneto. A Lonigo si è registrato una presenza di tumori al testicolo quattro volte superiore a quella del resto del Veneto. Sono dati che indicano, statisticamente, la grande nocività di queste sostanze per cui sono indispensabili indagini epidemiologiche che, fino ad ora, la Regione non ha effettuato. Sono atti di prevenzione che la politica regionale rende impraticabili poiché per tutti noi è impossibile, al mercato, distinguere i cibi contaminati da quelli sani. È essenziale che i medici possano ordinare esami del sangue per le patologie correlate ai PFAS, ma la Regione ha chiuso l’accesso ai laboratori e non consente di ricercare le PFAS nel sangue dei cittadini a rischio. ASSURDO. 

Abbiamo, ultimamente, firmato il Manifesto per l'urgente messa al bando dei PFAS, "sostanze chimiche per sempre", assieme a circa 100 altre associazioni della società civile di tutta Europa.

Ci stiamo impegnando per la Pace, contro ogni guerra. Aderiamo il 5 novembre alla grande manifestazione “…nessuno può tirarsi indietro in questo momento: serve una manifestazione unitaria, senza bandiere se non quella della pace” (padre Alex Zanotelli, missionario comboniano: lui non ha mai smesso di puntare il dito contro i governi che hanno sostenuto il commercio delle armi per interessi nelle guerre)


Sono i principali motivi per cui riteniamo fondamentale interloquire con i cittadini e incoraggiarli a difendersi, insieme a noi.

https://cillsa1.blogspot.com/2022/10/quale-futuro-per-lecologismo-in-italia.html

Si è concluso, con l’incontro del 21 ottobre (PFAS. È DAVVERO FINITA?) nella biblioteca comunale Bedeschi di Arzignano il ciclo di manifestazioni che hanno caratterizzato la prima Ecofesta di Arzignano, nata proprio per ricordare i nostri dieci anni di impegno civile e sociale. 

L’assessore Giovanni Fracasso ha aperto la serata intrattenendosi sulla urgente necessità di effettuare le bonifiche necessarie a mettere al sicuro la popolazione. Scopo della Ecofesta, ha detto, è quello di una sensibilizzazione della cittadinanza sui temi dell’ambiente e della salute. Siamo pienamente d'accordo. 




Ad maiora semper! 

Donata Albiero (portavoce di CiLLSA)

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