“PROSPETTIVE DEL MOVIMENTO DOPO LA SENTENZA MITENI.
Prevenire la contaminazione da PFAS e i suoi effetti nelle persone e interromperne il flusso contaminante nel territorio. Individuare obiettivi, controparti e strategie concrete.
La sentenza del tribunale di Vicenza non è per noi un punto di
arrivo bensì un punto di partenza. Restano tanti problemi aperti e un
inquinamento che continua a diffondersi e a contaminare nuovi territori e
persone. Di fatto, per quanto riguarda
la prevenzione della diffusione delle sostanze perfluoro alchiliche nel
territorio e nella popolazione, siamo all’anno zero.
È vero che la pressione che i cittadini esercitano in tutti i paesi
del mondo sta costringendo i governi e l’Unione Europea a emettere nuove
direttive ma, per lo più, si limitano ad abbassare progressivamente le soglie
di tolleranza dei PFAS nell’acqua potabile e a rimandare qualunque altra azione
alle calende greche.
In realtà, quando si parla di inquinamento da PFAS, credere che ci siano soglie di sicurezza relative alla loro presenza nell’acqua, nei cibi e nell’atmosfera non ha senso poiché si tratta di sostanze notoriamente indistruttibili e bio accumulabili. Tuttavia, ciò non sembra emergere nel comportamento delle istituzioni, pressate dal lobbismo.
Tali sostanze vanno totalmente eliminate contrastandone la produzione e l’uso. Il pianeta ne è ormai saturo e la loro presenza ubiquitaria costituisce una minaccia sempre più pesante per noi e, soprattutto, per le generazioni future, cioè per i nostri bambini per i quali il futuro è già cominciato.
Petizioni, richieste all’ECHA da parte di intere nazioni, nuove proposte autonome di soglie da parte di singoli stati, anche se importantissime nel contesto dell’azione di pressione collettiva contro la contaminazione da PFAS, richiedono tempo e pazienza.
Tempo e pazienza che però non possiamo accettare davanti ad una gravida che aspetta un bambino o un neonato che deve essere allattato. Tempo e pazienza non possiamo accettare davanti alla contaminazione giornaliera prodotta dagli alimenti che consumiamo. Tempo e pazienza non possiamo accettare per scongiurare il rischio dei lavoratori in aziende dove il contatto fisico con i PFAS è presente e quotidiano.
C’è una urgenza che non può essere ignorata e pretende azioni immediate e concrete da parte nostra. Certamente non mi metto a fare una ricerca epidemiologica sul botulino davanti ad un intossicato grave ma attivo tutte le pratiche immediate di emergenza per bloccare l’intossicazione prima che il paziente muoia.
Non si tratta, pertanto, di
mettere la nostra firma sotto una petizione (pur se anche questo è importante).
In ogni attimo che passa centinaia di migliaia di persone entrano in contatto
con i PFAS. In ogni attimo che passa le molecole tossiche e cancerogene
aggrediscono silenziosamente i nostri organismi. Senza tregua la morte pone
le uova nel nostro sangue.
Siamo certi che il nostro vicino di casa si è reso conto di quanto
sta accadendo? Eppure sua moglie è deceduta per cancro pochi giorni fa. E tutti
coloro che erano in chiesa per consolarlo e dare un ultimo addio alla defunta
erano coscienti del fatto che, tornati a casa, avrebbero ingoiato a pranzo e a
cena gli stessi veleni che l’avevano uccisa? Perché di questo si tratta, di una
contaminazione persistente e permanente contro cui non è stata esercitata alcuna
difesa collettiva se non quella di gestori che hanno installato i filtri a
carboni attivi nell’acquedotto comunale (ottima cosa ma, da sola, insufficiente
a fermare la contaminazione).
In attesa che le leggi maturino dobbiamo agire per proteggerci. La Regione dorme e i PFAS lavorano silenziosamente dentro di noi. Per tali motivi, il Convegno ecologista quest’anno si occuperà di Prevenzione.
Prevenire la
contaminazione da PFAS e i suoi effetti nelle persone e interromperne il flusso
contaminante nel territorio. Individuare obiettivi, controparti e strategie
concrete.
ELENCO RELATORI (in ordine
alfabetico)
1)Donata Albiero
2) Francesco Bertola
3) Vincenzo Cordiano
4) Mattia Donadel
5) Claudia Marcolungo
6) Luciano Mignoli
7) Alberto Peruffo
8) Laura Rossi
9) Gianluigi Salvador
10) Anna Trevisan
11) Giampaolo Zanni
Conduttore e moderatore:
Giovanni Fazio
Spartaco Vitiello e
Giancarlo Bizzotto (registrazione e
trasmissione on line)
Il convegno si svolgerà sabato13
settembre dalle ore 09.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.00 ad
Arzignano, presso l’auditorium Zanella, Via Trento 21.
In un quadro di azione complessiva, ci occuperemo in primo luogo
delle urgenze sanitarie per prevenire la contaminazione e i suoi effetti
nelle gravide, nei bambini e negli adolescenti, ma non solo. Promuoveremo la lotta contro la presenza dei Pfas negli
alimenti. Agiremo in diesa delle falde acquifere, pretendendo il divieto
assoluto di scarico di PFAS nei fiumi e nell’ambiente. Continueremo le lotte contro gli
inceneritori, per una alternativa
generale della gestione dei rifiuti. Affronteremo il gravissimo problema dei pesticidi
che irrorano di veleni, non solo pfas, le coltivazioni di tutta la regione.
Faremo fronte contro la proliferazione di nano e microplastiche.
Se non si sradicano all’origine le radici del male sarà
problematico evitarne gli effetti.
Ia |
Il quotidiano genocidio, perpetrato dagli israeliani nella
striscia di Gaza e in Cis Giordania, non può essere ignorato in un convegno
in cui si parla di difesa della vita e della salute di tanti
bambini, donne e uomini colpiti da un’altra guerra. Una guerra sotterranea
e silenziosa, che infetta i corpicini dei neonati ancor prima che essi
nascano.
Ci viene da pensare a tanti altri bambini, donne e uomini trucidati quotidianamente dall’esercito israeliano e dai mercenari americani, chiamati “contractors” .
Ciniche decisioni prese dagli americani contrastano e offendono il diritto internazionale che consegna all’ONU e alla Croce Rossa il compito di assistenza umanitaria in tempo di guerra.
Viene criminalizzato il diritto d’asilo e contrastato l’aiuto in mare di naufraghi disperati.
Vengono inviate armi in Israele in violazione della nostra Costituzione.
Viene accettato dal nostro Governo un
folle indebitamento attraverso l’impegno servile di riservare
alla produzione di armi il 5% del PIL nazionale.
Mentre i guadagni delle grandi compagnie vanno alle stelle, si gravano i cittadini, nelle bollette del gas e della luce, dell’aumento vertiginoso del costo dei carburanti.
Questo è uno dei costi più ingiusti, provocato dalla guerra entro i confini europei e dalle
sanzioni contro i russi, diventate un boomerang che colpisce più
chi le sancisce di chi le riceve. Ma è anche il frutto avvelenato della liberalizzazione
selvaggia dell’energia.
La nostra azione quotidiana si effettua in coerenza coi diritti di dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia che sono alla base della costituzione dell’Unione Europea.
Esprimiamo i suddetti valori, strettamente connessi alla difesa
della salute, della vita e del benessere fisico e sociale della popolazione.
Abbiamo ben compreso il nesso stretto tra le guerre, il primato delle armi e
la pervasiva diffusione dei veleni chimici nelle acque, nei terreni, e
nell’atmosfera.
Abbiamo ben compreso che il costo delle belligeranze ricade sulla popolazione e sulla stessa sopravvivenza del genere Umano.
La nostra azione pacifica e non violenta, non è campata in aria e non è ideologica. Essa nasce dal diritto universale alla vita e alla salute ed è strettamente correlata a quella di chi, in Italia e nel Mondo, difende la Pace e la solidarietà.
Giovanni Fazio
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