Oltre 5,7 milioni di persone in povertà assoluta in Italia.

 


Persone che faticano o non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali.

 

 Adulti, anziani e tanti minori, tra i più colpiti:

gli under 18 costretti a vivere in questa condizione sono 1,3 milioni.

 Una condizione che nel complesso riguarda più di 2,2 milioni di famiglie nel Paese, di più al Sud.

Le stime

 Lo scatto arriva dalle stime preliminari dell'Istat relative al 2023 che indicano numeri in aumento, che toccano i massimi della serie storica dal 2014.

I dati sono allarmanti, affermano sindacati e consumatori. E l'opposizione attacca. Tanto più se si guarda ai minori: per loro l'incidenza di povertà assoluta sale al 14%, il valore più alto della serie storica dal 2014.

I dati confermano che le famiglie più numerose sono quelle più coinvolte e che la presenza di figli minori continua ad essere un fattore che le espone maggiormente al disagio. Nel complesso, nel 2023 le famiglie in povertà assoluta si attestano all'8,5% del totale delle famiglie residenti (erano l'8,3% nel 2022), corrispondenti a 5 milioni 752mila individui (9,8%; dal 9,7% del 2022), indica l'Istat.

I commenti

La Cgil parla di dati «drammatici» e considera un «fallimento» le scelte dell'esecutivo. L'opposizione torna ad attaccare il governo per aver cancellato il Reddito di cittadinanza. E alla premier Giorgia Meloni che afferma che «la povertà non si abolisce per decreto», M5s e Pd replicano che «Meloni per decreto ha aumentato la povertà», che così tocca «il record storico».

Di qui rilanciano la proposta di introdurre il salario minimo e di ripristinare uno strumento di contrasto alla povertà che sia universale.

 A metà marzo i nuclei familiari beneficiari dell'Assegno di inclusione risultano 550mila. I due nuovi strumenti per la Cgil non bastano affatto, anzi: «Gli esclusi - sostiene - sono troppi, almeno 600 mila famiglie su cui il governo risparmierà 4 miliardi di euro».

Questi sono alcuni dati della povertà in crescita non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo  dove, a causa dell’economia liberista e della globalizzazione, miliardi di persone povere lo diventano di più mentre la ricchezza si concentra in poche mani.

Alla vigilia delle elezioni europee sarà bene comprendere questa politica micidiale che funziona abbassando i salari e creando precarietà. Tutti noi siamo coinvolti e responsabili delle nostre scelte.  Discutiamone insieme.

 

Ci troviamo, come al solito in sede CiLLSA  mercoledì 8 maggio alle ore 18.15.

L’incontro è aperto a tutti, iscritti e non.

Confermate la vostra partecipazione.

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