70 MILIONI DI EURO BUTTATI AL VENTO

 mentre navigano in alto mare i 10 milioni del progetto PNRR , di Acque del Chiampo e Distretto della concia, per migliorare sensibilmente gli scarichi del depuratore arzignanese.

Sbocco di A.Ri.C.A. (in nero) sul Fratta Gorzone

Malgrado tale progetto sia stato, da tempo, approvato, al Ministero non sono in grado di dire se e quando il finanziamento; già autorizzato, potrà essere assegnato. Chi si è recato a Roma, per sollecitare l’invio dei finanziamenti, riferisce di un caos inestricabile.

 Intanto il consorzio di bonifica Adige-Euganeo ha già programmato un nuovo canale per sottrarre altra acqua all’Adige da portare ai campi del Sud Ovest del Veneto che non possono usufruire del Fratta Gorzone perché eccessivamente inquinato.  

A.Ri.C.A., invece,  si accinge a prolungare di 3.8 chilometri il dotto fino a Sabbion, per superare il comune di Cologna Veneta. Opera inutile che non risolve un bel nulla. La spesa stimata è arrivata a 20 milioni di euro.

Il dott. Giorgio Gentilin, in qualità di presidente del consorzio, è in grado di spiegarci la logica di questo spreco di denaro pubblico?

Il comitato civico “Vivere a Cologna Veneta”, ha emesso un comunicato, firmato da 500 cittadini, che denuncia gli sprechi e l’inutilità delle opere in programma, inviato a tutte le autorità civili e religiose dell’area interessata.

Riportiamo dal comunicato:

 il Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo sta costruendo una condotta per portare acqua pulita dell’Adige da Cologna Veneta (VR) fino al Comune di Castelbaldo nel padovano, evitando, quindi, l’uso dell’acqua inquinata del fiume Fratta-Gorzone. Spesa stimata della condotta circa 50  milioni di euro…

“… il Consorzio A.Ri.C.A. ha il progetto, già approvato e finanziato, per spostare di 3,8 Km. lo scarico del collettore oltre l’abitato di Cologna Veneta (VR). Spesa stimata per il prolungamento del collettore circa 20 (venti) milioni di euro.”

“… i 70 (settanta) milioni di euro che vengono spesi per le due opere sopra descritte si potevano investire per migliorare i reflui dello scarico del collettore A.Ri.C.A. dove gli stessi vengono prodotti e di conseguenza migliorare l’acqua del fiume Fratta- Gorzone e del territorio circostante.”

Ci auguriamo che i destinatari di questo messaggio battano un colpo.

 È scandaloso che ancora si continui a gestire il problema dell’inquinamento dei fiumi (con l’inevitabile ricaduta sui territori agricoli e sulla salute di centinaia di migliaia di persone) con una logica da furbetti del quartierino.

Giovanni Fazio



Di seguito il testo completo del comunicato

Oggetto: Comunicazione del Comitato Civico di cittadini “ Vivere a Cologna Veneta VR”

Decreto Regionale della Direzione Ambiente del Veneto n° 1096/2020 e ss.mm.ii.

Premesso:

- che in data 31.12. 2024 è in scadenza il Decreto Regionale di cui all’oggetto che autorizzava allo scarico nel corso d’acqua denominato “Fratta” a Cologna Veneta (VR) del collettore del Consorzio A.Ri.C.A.;

- che il Consorzio A.Ri.C.A. (Aziende Riunite Collettore Acque) raccoglie le acque reflue dei depuratori industriali, per lo più conciari, e civili dei Comuni dell’ovest vicentino di Trissino, Arzignano, Montecchio Maggiore, Montebello Vicentino e Lonigo;

- che un anno prima della scadenza del Decreto Regionale di cui all’oggetto e pertanto entro il 31.12.2023, il Consorzio A.Ri.C.A. dovrà inoltrare richiesta di rinnovo così come previsto dal punto “2” del Decreto Regionale stesso.


Dopo quanto sopra premesso e fatte salve tutte le nostre precedenti comunicazioni, con la presente i sottoscritti desiderano portare a conoscenza degli Enti in indirizzo quanto segue:


- i reflui che giornalmente vengono scaricati nel fiume Fratta dal collettore gestito dal Consorzio A.Ri.C.A. non sono depurati e la prova più evidente è che il Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo stia costruendo una condotta per portare acqua pulita dell’Adige da Cologna Veneta (VR) fino al Comune di Castelbaldo nel padovano, evitando, quindi, l’uso dell’acqua inquinata del fiume Fratta-Gorzone.

Spesa stimata della condotta circa 50 (cinquanta) milioni di euro;


- trecento metri prima di venire versati nel fiume Fratta a Cologna Veneta (VR) i reflui del collettore A.Ri.C.A. subiscono un trattamento finale di disinfezione con raggi UV e con circa 15 (quindici) q.li al giorno di acido peracetico. Questo è un ulteriore elemento che detti reflui non possono definirsi depurati.


- il Consorzio A.Ri.C.A. ha il progetto, già approvato e finanziato, per spostare di 3,8 Km. ( tre virgola otto chilometri) lo scarico del collettore oltre l’abitato di Cologna Veneta (VR).

Spesa stimata per il prolungamento del collettore circa 20 (venti) milioni di euro.


Ci risulta che i 70 (settanta) milioni di euro che vengono spesi per le due opere sopra descritte si potevano investire per migliorare i reflui dello scarico del collettore A.Ri.C.A. dove gli stessi vengono prodotti e di conseguenza migliorare l’acqua del fiume Fratta- Gorzone e del territorio circostante.

Le nuove tecnologie esistono, noi ne siamo certi, e vengono costruite da quell’industria italiana che è all’avanguardia nel mondo, ma, evidentemente, si vuole perseverare nel progetto approvato negli anni passati e cioè in quella strategia che si è rivelata sbagliata non solo sotto il profilo economico, ma anche e soprattutto sotto quello ambientale, sanitario e sociale.


Quanto sopra è solo una minima parte delle problematiche da noi imputabili allo scarico del collettore A.Ri.C.A. nel fiume Fratta a Cologna Veneta (VR) e nel momento in cui verrà rinnovata l’autorizzazione decideremo come tutelare il nostro diritto alla salute, della salvaguardia del nostro territorio e dell’osservanza delle leggi vigenti.

Con salvezza di ogni ulteriore azione o ragione, nessuna esclusa, ringraziamo per la cortese attenzione e porgiamo distinti saluti.


I dichiaranti


All: n° 04 (quattro) documenti di identità.


 

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