LETTERA AD AZIENDA ZERO


 INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE  MAI FATTE IN REGIONE

 

«Da anni stiamo denunciando che quell'indagine epidemiologica sulla popolazione delle aree del Veneto colpite dai Pfas andava fatta. Ed ora, come emerge da notizie di stampa, si scopre di una lettera, inviata ad Azienda Zero dal dg della sanità Veneta, nella quale si riconosce l'importanza e l'utilità di questa azione di monitoraggio degli abitanti per cercare eventuali relazioni tra i Pfas ingeriti e l'insorgere di patologie come i tumori. Segno che, a partire da Zaia, ci sono state gravissime omissioni».

Ad affermarlo sono i consiglieri regionali del Pd Andrea Zanoni, Chiara Luisetto e Anna Maria Bigon:

 «È dal 2018, come è stato rivelato nel corso del processo Miteni dal responsabile del dipartimento di epidemiologia ambientale dell'Istituto superiore di sanità (Iss), nonché consulente dei p.m. vicentini, Pietro Comba, che questa indagine - aggiungono - doveva essere realizzata»

 La “scoperta della contaminazione da PFAS in Veneto risale, ufficialmente al 2013 quando Stefano Polesello e Sara Valsecchi del CNR scopersero l’origine nella azienda Miteni.


In realtà ci sono prove che tutto si sapeva da prima. Tuttavia dal 2013 ad oggi, dando per buona l’ipotesi che in Regione tecnici e politici fossero tutti degli angioletti cascati dalle nuvole, non solo non sono partite le necessarie indagini epidemiologiche ma addirittura, si apprende adesso che l’unica richiesta dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), partita tardivamente nel 2018, è stata bloccata.

Eppure già nel 2016 con una lettera inviata all’ assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, all'assessore reg. all’Ambiente Giampaolo Bottacin, all'ass. reg. Agricoltura, caccia e pesca Giuseppe Pan, alla Segreteria generale della programmazione regionale, Ilaria Bramezza, e al presidente della provincia di Vicenza Achille Variati, il dott. Domenico Mantoan,  DG della sanità regionale, comunicava la correlazione con la contaminazione da PFAS delle seguenti patologie :

ipercolesterolemia, colite ulcerosa, alterazioni del metabolismo dell’acido urico, malattie della tiroide alterazione dei livelli di glucosio, ipertensione indotta nella gravidanza, tumori al rene e al testicolo;



invocava inoltre l’applicazione del principio di precauzione europeo e raccomandava il trasferimento dell’azienda Miteni in un luogo più adatto.

Per quanto riguarda le patologie indicate dal dott. Domenico Mantoan, non risulta che a oggi siano state effettuate delle vere e proprie indagini epidemiologiche da parte della Regione Veneto.

Non parliamo poi della prevenzione alimentare, sanitaria e ambientale che non esiste proprio.

Malgrado tutte le evidenze il  DG della Sanità del Veneto dott. Massimo Annichiarico dichiarava proprio ieri 11/10/2023 al Giornale di Vicenza:

 “La salute della popolazione esposta ai contaminanti chimici Pfas è stata posta tempestivamente al centro delle attività condotte dalla Regione in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità”.😂😂

I lettori potranno giudicare da sé una tale sbalorditiva risposta, molto simile a quella secondo cui le liste d’attesa per esami e visite, nel Veneto, funzionano egregiamente.

Giovanni Fazio



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