VENETO BANANA REPUBLIC: ARZIGNANO CHIEDE UN MONITORAGGIO PFAS SULLA POPOLAZIONE
LA REGIONE VENDE ESAMI A 90 EURO L’UNO.
Con l’ennesima lettera l’assessore Giovanni Fracasso del comune di Arzignano chiede alla Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria della Regione Veneto un monitoraggio esteso, e ovviamente, gratuito, su tutta la popolazione, indispensabile per stabilire linee di intervento per la prevenzione e la terapia delle possibili patologie correlate alla contaminazione PFAS.
Il DGR 1752 del 30 dicembre 2022, infatti, non prevede un
serio monitoraggio sulla popolazione esposta, come si sta compiendo nella
cosiddetta “Zona rossa”, bensì una benevola autorizzazione, a chi lo richiedesse,
di effettuare un controllo del sangue al modico prezzo di 90 euro (nella zona
rossa il monitoraggio è ovviamente gratuito).
Tale decreto farsa, oltre che costituire una grave
discriminazione economica nei confronti di una larga parte della popolazione,
non ha alcunché di scientifico. Diciamo che si tratterebbe di un contentino per
chiudere la bocca agli arzignanesi e alla vasta platea dei residenti in zona arancione.
Sostiene l’assessore che l'acqua distribuita in città presenta
costantemente, da anni, una media di circa 60
ng/litro dei PFAS totali esaminati (Non tutte le molecole PFAS però
vengono tuttora ricercate nell’acqua potabile poiché il gestore in base al DGR n. 1590 / del 03/10/2017,
non include tra le pfas da ricercare il C6O4 e il Gen X che sono le molecole prodotte da
Miteni negli ultimi anni di attività e sono notevolmente presenti nella falda. Quindi
il totale delle molecole presenti potrebbe essere molto più alto).
Ma, anche escludendo le Pfas non
ricercate, 60 ng/litro restano
una misura che supera di gran lunga i
limiti di sicurezza previsti dall’ EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare)
secondo cui un bambino di 10 kg non potrebbe assumere più di 6,2 nanogrammi di PFAS al
dì.
Un serio monitoraggio e indagini epidemiologiche sono i presupposti indispensabili per tutelare la popolazione e mettere in atto le necessarie misure di prevenzione.
Consideriamo, a mo’ di esempio, che nell’ultima indagine epidemiologica effettuata in Regione nel lontano 2011, ancor prima che la contaminazione da PFAS fosse nota, nella ULSS n° 5 di Arzignano la percentuale di ictus cerebrali era doppia di quella della media regionale (Nessuno ci ha spiegato il perché).
Da
parte della Regione CHIEDIAMO SERIETA’ e azioni concrete a tutela della
popolazione che non è più disposta a sopportare tali giochetti sulla propria
pelle.
L’azione
dell’assessore Fracasso va sostenuta, avendo per altro presente, che le PFAS
entrano nel nostro organismo non solo con l’acqua ma anche con gli alimenti che, tuttora, accedono ai mercati senza controlli.
APPUNTO:
BANANA REPUBLIC DIFFERENZIATA
Giovanni
Fazio
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