COLPO DI SCENA AL CONSIGLIO COMUNALE DI LEGNAGO

  


INVOCATO PER LA PRIMA VOLTA IN VENETO IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE EUROPEO 

Il Sindaco di Legnago chiude "improvvisamente" uno dei due camini della fabbrica di Legnago che "incenerisce" i PFAS. 

Per chi non avesse seguito la questione, la Chemviron è un’azienda, sita nel comune di Legnago,  che tratta i filtri a carboni attivi usati per liberare l’acqua dai PFAS. 

Da anni erano partite le richieste degli ecologisti riguardo alle emissioni dei camini dell’azienda che inquinavano pericolosamente l’aria della città. COLPO DI SCENA IERI AL CONSIGLIO COMUNALE DI LEGNAGO

 Alle ripetute richieste di indagini per appurare la salubrità o meno dell’azienda il sindaco aveva sempre temporeggiato finché, dopo la pubblicazione dei documenti relativi all’analisi dell’ARPAV, consegnate al Comune il 17 novembre, e una missiva dei carabinieri del NOE, arrivata il 19 dicembre, incalzato anche dai consiglieri di minoranza, il sindaco Graziano Lorenzetti ha firmato l’ordinanza numero 344 con cui ordina alla Chemviron Italia, con sede operativa in via Malon a Legnago, di inibire la linea P15 afferente al camino E3, operativo per la rigenerazione dei carboni attivi esausti contaminati da PFAS. 

     I cittadini di Legnago hanno respirato per anni le molecole tossiche e cancerogene emesse dai camini della Chemviron. Adesso l’aria tornerà respirabile, si spera, grazie ad  una lunga lotta dei comitati e in particolare di PFAS.land,  il gruppo che ha come animatore Alberto Peruffo, alla cui tenacia, in collaborazione con il nucleo di carabinieri del NOE di Treviso,  si deve gran parte del successo della lunga vertenza.

    Resterà da spiegare come mai la Provincia abbia rilasciato il rinnovo dell’AIA  il 16 agosto senza attendere le succitate analisi dell’ARPAV. 

    Per la prima volta nella nostra Regione viene applicato il «principio comunitario di precauzione» europeo. 

    Si tratta di un passo avanti importantissimo per la prevenzione delle contaminazioni ambientali poiché tale principio capovolge le regole precedenti. Non sono più i cittadini che dovranno dimostrare la nocività di una determinata sostanza ma chi la fabbrica o la usa che dovrà dimostrane l’assenza di nocività. 

Da oggi, i cittadini del Veneto, grazie a questa ordinanza, sono più sicuri; sanno che potranno ricorrere ai sindaci contro le contaminazioni ambientali e i sindaci saranno più attenti e più responsabili nel richiedere le dovute garanzie in difesa della salute pubblica.

Consideriamo questa vittoria come una strenna e un 

AUGURIO DI BUON NATALE PER TUTTI GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA'

 

Giovanni Fazio

              





Commenti

  1. Sono molto felice con voi per questo successo. L'onere della prova (di non nocività) a carico di chi produce certe sostanza, e non a carico dei cittadini è un punto fondamentale e coerente, peraltro, con quanto il governo italiano è già impegnato fare, in osservanza di una Convenzione Internazionale (UNIDROIT 1995), nel caso del commercio illecito di beni culturali, un settore certamente importante, ma molto meno di quello della salute pubblica.

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