AVVELENAMENTO DI MASSA SENZA INFORMAZIONE?



 

FOCUS SULLA QUESTIONE ALIMENTARE

NESSUN INTERVENTO IN MERITO DA PARTE DELLE ISTITUZIONI.

Da alcuni articoli recentemente pubblicati, tra cui quello della ricerca dell’epidemiologo Mario Saugo, su PFASland, i recenti interventi della consigliera regionale Cristina Guarda, e le dichiarazioni di Legambiente negli articoli di Marco Milioni, sembrerebbe che solo adesso si sia arrivati alla conoscenza del rischio gravissimo derivato dall’ingestione di PFAS da parte di decine di migliaia di cittadini del Veneto.

Confermiamo quanto detto da Cristina Guarda. Il limite massimo giornaliero di 4 molecole PFAS nella dieta settimanale corrisponde secondo l'EFSA a ng 4.4 per chilo corporeo. La dottoressa Francesca Russo (dirigente del dipartimento regionale di prevenzione) ha comunicato dati che non corrispondono affatto a quelli dell'EFSA e questo è gravissimo. 

Ci sembra che a Venezia si stiano arrampicando sugli specchi. 

C'è da aggiungere che il limite massimo per l'acqua potabile,  fissato fin dal 2017 con decreto regionale è di ng 390/litro, una quantità enorme incompatibile con la salute e la vita dei cittadini.

 Non ci siamo proprio.  Siamo stufi dei mancati controlli delle ULSS sulle derrate alimentari destinate al mercato. Si rimanda una misura urgente e necessaria asserendo che saranno fatti ulteriori studi (campa cavallo). Ottimo e chiarissimo il servizio di Marco Milioni. La verità non può più essere nascosta. I nodi vengono al pettine e a Venezia non sanno più cosa dire e cosa fare.

Finalmente la questione degli alimenti inquinati è venuta clamorosamente a galla e ci auguriamo che questa volta gli ecologisti non mollino la presa.

Tuttavia non è da oggi che CiLLSA denuncia tale rischio e il fatto che per anni sia calata su di esso  una coltre di omertà impenetrabile.

A tal proposito, mettiamo a disposizione dei lettori, in calce, i link degli interventi della nostra associazione fin dal 2015.  

Già allora noi lanciammo l' "allarme alimenti”.

la prima scuola che ci ha chiamato nel 2018 con il progetto sui Pfas, Istituto Trentin di Lonigo. Donata Albiero, Marzia Albiero, Franco De Gaspari e Giovanni Fazio

Considerato che dalla falda inquinata e dai fiumi, ancor più ridotti a scoli di fogna chimici, viene tratta l’acqua per irrigare le coltivazioni e per abbeverare gli animali, era logica conseguenza esigere un controllo rigoroso della qualità di ciò che viene prodotto e distribuito non solo nel Veneto ma in tutta Italia.

Per tale motivo già nei suoi primi interventi a Montecchio, anni fa, il dott. Giovanni Fazio nelle riunioni del movimento, proponeva a Giuseppe Ungherese di Greenpeace che venisse effettuato un monitoraggio di alcuni prodotti alimentari in varie parti d’Italia per capire lo stato della contaminazione degli alimenti che dalla nostra zona raggiungevano i supermercati nazionali.

Costantemente abbiamo informato gli iscritti  CiLLSA, e, in varie assemblee, l’opinione pubblica, sui rischi  dei cibi contaminati: un problema non solo locale.  

Del resto, l’importanza di combattere i pfas anche attraverso un accurato controllo del cibo è una delle ragioni per cui nel progetto educativo specifico sui PFAS, che da anni realizziamo come Movimento No PFAS  nelle scuole del Veneto, la coordinatrice del gruppo educativo, Donata Albiero, ha proposto di inserire la testimonianza e l’esperienza di Retegas vicentina  con il suo pensiero critico e consapevole, per un cambiamento locale e globale.


Non solo Miteni è responsabile della contaminazione delle falde acquifere ma anche il distretto della concia di Arzignano, come ammesso dalle stesse organizzazioni di categoria della concia nel documento relativo al progetto di programma per il risanamento del Fratta Gorzone. E’ evidente che la responsabilità della contaminazione dei cibi ricade anche sulle istituzioni pubbliche che non hanno provveduto al monitoraggio obbligatorio dei 10.000 pozzi presenti sull’area inquinata né al controllo delle derrate alimentari che accedono ai mercati, né tanto meno ad informare produttori e popolazione.

Chi avrebbe dovuto tutelarci non lo fa e non lo ha fatto.



Ancora oggi una mamma che vuole comprare un prodotto sicuro per il proprio bambino non ha alcuna possibilità di farlo. Una gravida non può effettuare i dovuti controlli del sangue per prevenire i danni della contaminazione da pfas al nascituro perché la Regione non lo consente.   

Viviamo una realtà paragonabile a “Matrix” o al romanzo di Orwell “1984”.

Le pubblicazioni scientifiche che documentano la gravità della situazione sono accolte con fastidio da una società permeata quotidianamente da un bombardamento mediatico che falsifica la realtà per minimizzare i segnali di allarme. Si  sa che l’acqua potabile che, nel pianeta è solo il 2% del totale, viene quotidianemnete contaminata con fiumi di sostanze chimiche tra le quali la fanno da padroni i Pfas e gli interferenti endocrini.

 
Crescita delle mammelle in adolescenti maschi

Tra le nuove generazioni, nei nati da madri contaminate, sono sempre più evidenti segni di ermafroditismo. L’attacco agli organi riproduttivi è durissimo ma tutto ciò non fa notizia e se capita che il tuo bambino  prende brutti voti e sanzioni punitive a scuola perché è affetto dal disturbo dell’attenzione e dell’iperattività , resta un tuo fatto privato e non una malattia sociale, prevenibile ma non prevenuta.

 

Non essere intervenuti per proteggere dall’ingestione di  PFAS  la popolazione, nel corso dei nove anni trascorsi dalla “scoperta” dell’inquinamento,  è un fatto gravissimo, come testimoniato, tra l’altro dal rapporto su sostanze tossiche e dritti umani, dell'alto commissario delle Nazioni Unite Marcos Orellana venuto appositamente nel Veneto.  

 

Raccomandiamo la visione del filmato dove scoprirete come vivono le mamme i cui figli sono stati contaminati da PFAS, cosa dicono gli scienziati dell’attacco agli organi riproduttivi, del cambiamento di sesso e della riduzione progressiva della infertilità, e ancora come si realizza l’attacco al cervello dei nascituri già in fase embrionale

CLICCA PER VEDERE IL FILMATO DA NON PERDERE

La  redazione 


Alleghiamo TRE documenti della nostra associazione 

DOC CiLLSA  consegnato al MINISTRO COSTA 11/09 2018

 https://drive.google.com/file/d/1BxqRfTnRmNV-iHTErESAxVlyiXQB7J0F/view?usp=share_link

 DOC.CILLSA consegnato alla COMMISSIONE PARLAMENTARE 14 09 2017

https://drive.google.com/file/d/1XFjJaQPClSCDQhz4piNeZ4fSXRvTPxJQ/view?usp=share_link

 DOC CILLSA consegnato alla  COMMISSIONE REGIONALE SUI PFAS   17 12 2017  

 

 


 

 






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