MULTATI CON 30.000 EURO I COMITATI CHE DIFENDONO VENEZIA DAGLI INCENERITORI
GIUSTIZIA CAPOVOLTA
Pubblichiamo l'appello del coordinamento No Inceneritore FUSINA
APPELLO DEL COORDINAMENTO NO INCENERITORE FUSINA
A TUTTI I COMITATI, ALLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE
AI SIMPATIZZANTI DEI MOVIMENTI SOCIALI
Dal 2019 più di 20 tra associazioni e comitati
dell'area metropolitana
di Venezia stanno lottando duramente contro il
progetto di un nuovo
grande inceneritore a Fusina, a due passi dalla
Laguna. Un impianto
pericoloso non solo per l'ambiente e per la salute
della popolazione di
una vasta area, ma anche perché si inserisce in un
contesto di scelte
politiche nazionali che, sia nel campo dei
rifiuti, sia in altri
settori, vede prevalere gli interessi speculativi
di lobby molto potenti
e spesso malavitose che continuano a non avere
alcuna remora nel
devastare territori e ecosistemi, nonostante la
crisi ecologica e
climatica si dimostri ogni giorno sempre più
drammatico.
E' di fronte a queste scelte, alle opere inutili e
dannose, alle
produzioni nocive, contrastate dai tanti comitati
e movimenti presenti
in ogni parte della Penisola, che la retorica
"green" e i grandi
proclami sulla transizione ecologica del Governo
Draghi e di quelli
precedenti si squagliano come neve al Sole e si
dimostrano per quello
che sono: pura propaganda!
crisi che sono seguite, siamo riusciti a mantenere viva l'attenzione su
questo problema evidenziando le connessioni con il quadro globale, a
organizzare mobilitazioni, assemblee, interventi sull'iter di
approvazione e in diverse sedi istituzionali, momenti di contro-informazione e sensibilizzazione. Grazie alle competenze di tecnici, medici, ingegneri....abbiamo anche presentato un ricorso solido e molto approfondito.
Tutte queste azioni hanno rallentato di molto il progetto (oggi solo una
delle 3 linee previste è stata costruita e messa in funzione); hanno
inoltre permesso di smascherare le responsabilità della politica e i
veri interessi in gioco.
Purtroppo nei giorni scorsi, dopo la sentenza negativa del TAR in primo
grado, è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto
nuovamente la nostra istanza contro l'inceneritore di Fusina.
È bene sottolineare che nessuno dei due tribunali
ha avuto il coraggio
di entrare nel merito delle numerose e
approfondite contestazioni mosse
dai comitati.
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Chi pagherà saranno i bambini, come sostengono i pediatri di Venezia |
Se lo avessero fatto, sarebbero stati costretti ad ammettere che questo progetto è stato approvato nonostante gravi carenze istruttorie in fase di valutazione di impatto ambientale, in violazione di numerose direttive europee sulla protezione dell'ambiente e sull'economia circolare, asfaltando il principio di precauzione in particolare per quanto riguarda l'incenerimento di fanghi e rifiuti contenenti PFAS.
Il respingimento è avvenuto solo per vizio di
forma, cioè secondo i
giudici amministrativi né i cittadini che abitano
vicino
all'inceneritore, né associazioni e comitati
storici e consolidati del
territorio veneziano, avrebbero diritto di opporsi
in sede legale.
UNA SENTENZA GRAVISSIMA SUL PIANO DEMOCRATICO perché
in pratica fa passare il principio che i cittadini non possono
più ricorrere alla giustizia amministrativa quando vedono violati
diritti costituzionali
fondamentali come il diritto alla salute e a
vivere in un ambiente sano.
Una sentenza che chiaramente si inserisce in un
processo più ampio e
articolato di accentramento del "potere"
in poche mani, di svuotamento
degli spazi di democrazia e di rappresentanza, di
sterilizzazione dei
conflitti sociali.
Lo dimostra il fatto che la sentenza contiene un
altro provvedimento
pesante e di carattere sanzionatorio: infatti
SIAMO STATI CONDANNATI A
PAGARE 30.000 euro di spese legali in favore delle controparti che si sono costituite in giudizio (Regione del Veneto,
Ecoprogetto-Veritas, Città Metropolitana di Venezia, Comune di Venezia,
Consiglio di Bacino Venezia Ambiente, Consiglio di Bacino Laguna di
Venezia).
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Ma Venezia piange! |
Come successo in precedenza ai NO TAV, ai NO GRANDI NAVI e ad altri, si cerca di colpire anche dal lato economico i comitati che dal basso siauto organizzano per opporsi alla prepotenza e ai soprusi dei poteri forti e delle istituzioni.
NOI NON CI ARRENDIAMO E NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE, LA LOTTA CONTRO L'INCENERITORE VA AVANTI, insieme ai tanti
movimenti che si battono contro la devastazione dei territori e degli
ecosistemi, per contrastarei cambiamenti climatici e imporre una transizione
ecologica vera e giusta, qui e subito!
ORA PERO' ABBIAMO BISOGNO DI TUTTO IL VOSTRO
SOSTEGNO SOLIDALE,:
DOBBIAMO RECUPERARE 30.000 euro in breve tempo!
E' possibile contribuire facendo un bonifico
bancario sul corrente
intestato al Comitato Opzione Zero IBAN
IT64L0359901899050188525842 –
causale No Inceneritore Fusina.
_COORDINAMENTO NO INCENERITORE FUSINA: Comitato
Opzione Zero, Medicina
Democratica, Assemblea contro il rischio chimico
Marghera, Malacaigo,
Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer,
Eddyburg, Cobas
autorganizzati Comune di Venezia, Società della cura
Venezia, Quartieri
in Movimento, Mira 2030, FFF Venezia-Mestre, Forum
dell’Aria, Comitato
Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Marghera
libera e pensante, WWF
Venezia, Comitato No Grandi Navi, Associazione
Valore Ambiente,
Associazione APIO onlus, Coordinamento
associazioni ambientaliste Mares Mogliano, Associazione Progetto Nascere meglio
Mestre, Casa del Popolo Cà Luisa, Movimento Decrescita Felice – circolo di
Venezia- Movimento PFAS-Land_
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CiLLSA lancia da subito un vasto movimento di solidarietà, invitando associazioni ecologiste e sindacati dei lavoratori.
Oltre a sollecitare i nostri amici, in tutta Italia, nel Veneto, e nelle piccole cittadine della provincia di Vicenza, a costituire comitati di solidarietà per la raccolta di contributi (anche piccoli) da inviare ai comitati veneziani,
APRIREMO un GAZEBO ad ARZIGNANO, sabato 18 GIUGNO ORE 17.15, PIAZZA DE GASPERI accanto alla fontana.
VI INVITIAMO a ESSERE PRESENTI
Donata Albiero (portavoce) Arzignano 8 giugno 2022
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