NUOVI TAGLI ALLA SANITA’ DELL’OVEST VICENTINO
Le foto si riferiscono alla manifestazione contro la chiusura del Cazzavillan nel 2014 |
“I reparti trasferiti dall'ospedale di Montecchio Maggiore
torneranno al loro posto a dicembre 2025, quando la nuova struttura sanitaria -
unica per tutto l'Ovest Vicentino - sarà completata.”
A confermarlo, tramite una lettera, è stata la direttrice
generale dell'Ulss 8 Berica Maria Giuseppina Bonavina.
Con queste parole e senza nemmeno chiedere scusa per il disagio
arrecato ai cittadini, la direttrice generale della ULSS 8 ci fa sapere che i
reparti di Senologia e Psichiatria sono volate a Vicenza.
Qualcuno si illude che ritorneranno?
Da anni l’attacco alla sanità pubblica prosegue incontrastato nel
Veneto come già fatto, con conseguenze catastrofiche che tutti hanno avuto modo
di vedere, in Lombardia.
La pandemia di Covid
19 è stato il pretesto per ridurre al minimo le prestazioni ospedaliere e le
visite specialistiche al punto da indurre la maggior parte degli utenti che ne
hanno la possibilità a ricorrere al privato e di quelli che questa possibilità
non ce l’hanno, a rinunciare.
In realtà al Servizio
Sanitario regionale sono state già imposte cure dimagranti straordinarie.
Inoltre, sono stati disgregati
gli organici utilizzando personale assunto con le agenzie o a partita IVA,
creando sacche di precarietà nei reparti.
Le interminabili file di attesa, fino a due anni e oltre,
sono sotto gli occhi di tutti e rappresentano la vera vergogna per chi
governa disinvoltamente la distruzione di quella che fu negli anni passati la
migliore riforma sanitaria a livello planetario. Inoltre, le prestazioni sono
gravate da ticket sempre più esosi.
Non credo che un tale
sfascio possa avere dei convinti sostenitori tra i nostri concittadini che in
passato hanno conosciuto trattamenti sanitari ottimi e reparti ospedalieri
di eccellenza come quello in cui operavano il primario Franco Dal Maso
e l’aiuto Alberto Guidetti. Tempi d’oro per la ginecologia e
l’ostetricia arzignanese.
La disgregazione del welfare ad opera di una politica neoliberista,
praticata da chi governa da troppi anni la nostra regione, si esprime con le
parole della direttrice Bonavina.
Ma, c’era bisogno di costruire un nuovo ospedale a cinque
chilometri dal Cazzavillan?
Molti
ricordano la campagna di CiLLSA contro questo spreco di denaro. I milioni di
euro si gettavano nel cemento mentre si spremevano le tasche degli assistiti con
una sanità sempre più esosa.
Nel 2014 raccogliemmo più di mille firme nei nostri gazebo ma allora il
sindaco che osannava l’acqua minerale piena di PFAS non ha difeso il
nostro ospedale, anzi era tra i sostenitori dello scempio economico che
adesso si erge, incompiuto, a fianco di quello che fu l’ospedale di Montecchio
Maggiore.
Quanto avviene, nella
apparente indifferenza generale, è uno dei tanti capitoli della lotta dei
ricchissimi, parliamo di milioni di euro, contro il resto della popolazione. Ci
riferiamo a quel 10% di persone, e alcune di queste vivono tra noi, che in questi
duri tempi di pandemia ha continuato ad arricchirsi mentre tutti gli altri non
trovano più i soldi per pagare le bollette.
Non siamo mai stati
campanilisti e abbiamo sempre affermato che gli ospedali di Arzignano,
Montecchio, Lonigo e Valdagno erano parte integrante e fondamentale delle
nostre strutture sanitarie di vallata e di zona, punto organico di
riferimento degli abitanti dell’Ovest Vicentino. Lo spostamento a Vicenza della
senologia creerà ulteriore danno a chi soffre per i tumori al seno. Che file si
faranno? Ci sarà tempo per morire due volte.
Più di mille persone sentirono
nel 2014 il dovere di firmare contro gli sprechi e le ruberie ma tutti gli
altri cosa fanno?
Ci tolgono l’assistenza
sanitaria e in soprappiù intendono costruire un gassificatore a un
chilometro dalla piazza.
Resteranno ancora una volta a guardare e a mugugnare di nascosto?
Politica è anche quella determinata da interessi
particolari a scapito di cittadini. Lo vediamo ogni giorno. Si costruiscono
ospedali dove già ci sono (clamoroso il caso di Schio e Thiene dove hanno
chiuso due ospedali per costruirne un terzo a Santorso (molto più piccolo e
soprattutto costosissimo per i comuni.)
E ancora la
costruzione a Montecchio di un orrendo cilindro, stretto e alto, che dovrebbe
diventare un nuovo ospedale quando a cinque chilometri di distanza ce ne è uno
funzionante e massimamente efficiente. Questo significa fare gli interessi di
qualche appaltatore e di qualche politico ma non quello dei cittadini.
Scriviamo questo perché è ora che i cittadini si
interessino veramente alla politica, quella utile e pulita, cioè alle cose
che si fanno e che non si fanno nell’unico interesse della comunità e non degli
speculatori privati e dei politici al loro servizio.
Continuiamo a lottare usando la ragione e il senso di
responsabilità contro gli slogan, la retorica e le bugie spifferate senza
vergogna sui giornali.
Questo articolo dovrebbe essere superfluo perché chiunque lo legga
sa bene che le cose, purtroppo stanno proprio così.
Non ci resta che fare
appello al buon senso, all’intelligenza e al senso di giustizia che è in
ciascuno di noi, per voltare pagina, così, senza mezzi, a mani nude ma con la
coscienza che LE COSE DEVONO CAMBIARE e che questo dipende da noi tutti.
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