LA CONCIA PROTESTA CONTRO SE STESSA
DALLA PEDEMONTANA AL FRATTA GORZONE
E' SEMPRE LA STESSA QUESTIONE
Nella considerazione della CONTAMINAZIONE STORICA che alcune aste fluviali hanno subito, soprattutto nella matrice dei sedimenti, da parte delle INDUSTRIE CONCIARIE, il piano rileva che il RIPRISTINO delle comunità biologiche NON È COMPATIBILE con il RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI della DQA e fissa, pertanto, per cinque corpi idrici del bacino del Fratta-Gorzone, l’obiettivo del raggiungimento dello “Stato sufficiente”.
Sono parole non SCRITTE da CiLLSA ma contenute nel nuovo Piano Regionale per la
Tutela delle Acque (PTA).
Tale testo è stato copiato di sana pianta (copia incolla) dal PATTO STATO REGIONE, anch’esso SOTTOSCRITTO dalla Regione Veneto e dalle organizzazioni della concia.
Se ne facciano una ragione coloro che
ci hanno accusati di “ideologismo”.
La CATASTROFE
del bacino irriguo del fiume FRATTA GORZONE è CERTIFICATA da documenti della REGIONE VENETO.
Contro chi
protestano i conciari per un documento sottoscritto da loro stessi?
Noi ci limitiamo a prenderne atto e a trarne le dovute conseguenze.
L’articolo, puntuale, del giornalista Marco Milioni descrive molto bene la realtà dei fatti per capire cosa avviene nel nostro comune e nella nostra valle.
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