CONTRO LE FABBRICHE DELLA MORTE
In sala un pubblico di esperti portatori
delle battaglie ambientaliste del Piemonte, giovani e vecchi combattenti. Otre a
me (ISDE Vicenza e CiLLSA), sono intervenuti Giuseppe Ungherese presidente
nazionale di Greenpeace, la dottoressa Sara Valsecchi e il professore Stefano
Polesello (ricercatori del CNR) gli avvocati Spallasso (WWF) e Alessandro Gariglio
(processo Miteni Vicenza), Alberto Peruffo (PFAS land) e Michela Piccoli (Mamme
no PFAS).
E’ stata una serata veramente
interessante e significativa per la saldatura del movimento veneto e quello
piemontese, portatori di storie di lotte importanti, in parte simili, contro multinazionali,
espressione di del profitto più bieco come quello che ha portato morte e
malattie a Bussi, in Abruzzo o a Praia a mare in Calabria.
Sono i luoghi dove sono deceduti decine di operai. Non il benessere ha benedetto questi posti ma tumori e altre malattie. Centinaia di abitanti avevano
visto nell’arrivo dei Marzotto, industriali del Nord, i portatori di lavoro e
di una vita operosa ma invece è arrivata la morte e la sofferenza.
Sono due dei tanti esempi
di uno “sviluppo” che, come da noi con Miteni, esprime solo l’avidità di pochi
milionari e di amministratori conniventi, incuranti del male che fanno ai
territori devastati da colossali inquinamenti, della morte e delle malattie
provocate da sostanze chimiche che, oltre gli operai, colpiscono bambini, donne
e una popolazione senza alcun rapporto con la fabbrica tranne quello di
bere l’acqua che essa ha avvelenato e mangiare i cibi che sono stati contaminati.
Tra scienziati, avvocati, vecchi
e nuovi combattenti ecologisti, il nostro compito è quello di portare un
messaggio positivo e di speranza concreta perché una alternativa a questo sistema è possibile e necessaria, e
per essa vale la pena di lottare.
Giovanni Fazio
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