FANGHI DEL DISTRETTO CONCIA UNA QUESTIONE POCO CHIARA

 


ARZIGNANO  MANIFESTAZIONE PER IL CLIMA 

Cosa vogliono veramente i consiglieri Mattia Pieropan, Alessia Pasetto, Michele Carlotto, Anna Sartori e Nicolò?

Continuano a chiedere la costituzione di una apposita commissione consiliare di verifica sulla cruciale tematica dello smaltimento dei fanghi da depurazione civile e industriale e di un eventuale impianto (termico?) a ciò destinato.

         Tenuto conto che l’Amministrazione Comunale in merito alla questione fanghi si è espressa con estrema chiarezza, rigettando ogni ipotesi di smaltimento tramite un inceneritore, sia nell’area dei comuni del bacino, sia altrove e ribadendo con altrettanta chiarezza che Acque del Chiampo non è in vendita, come richiesto da esponenti delle lobby conciarie non lontane politicamente dai suddetti consiglieri di minoranza.

Sarebbe di grande aiuto se costoro si esprimessero con altrettanta chiarezza in merito al trattamento fanghi, e, già che ci siamo, anche sul mancato avvio del Patto Stato Regione, firmato da tutte le parti in causa (conciari compresi) nel 2017 nel quale sono previsti quegli interventi importanti che, se attuati, porterebbero ad una notevolissima riduzione dei fanghi nonché ad un primo passo verso la sanificazione del fiume Fratta Gorzone. Sarebbe bene che, già che ci sono,  si studiassero anche i progetti contenuti nella sentenza del Tribunale Superiore delle Acque, di grandissima rilevanza tecnica ma ancora non messi in atto da chi avrebbe dovuto farlo.  Allora, potrebbero forse parlare a ragion veduta. 

         Ciò premesso, sarebbe importante che Pieropan ci dicesss con franchezza, senza giri di parole, cosa pensa della costruzione in loco di un gassificatore per i fanghi conciari, come richiesto pubblicamente sulla stampa da Rino Mastrotto e Stefano Fracasso. Lo dica chiaramente ai cittadini affinché si capisca il motivo della sua richiesta.

         Da parte nostra noi, da sempre, sosteniamo che l’intera filiera produttiva della concia vada rivisitata e modificata, (e non siamo i soli) anche in considerazione del gravissimo problema posto dalla presenza dei PFAS nell’acquedotto industriale e nei prodotti con cui vengono trattate le pelli, motivo in più per cui l’idea di bruciarle diffondendole nell’ambiente sarebbe, a dir poco, criminale.    

Non ci dilunghiamo ulteriormente sul problema ceneri residue (dal 5 al 10 % nei trattamenti con gassificatori), che per la loro estrema tossicità vengono rifiutate dalla maggior parte delle discariche e costituiscono un ulteriore elevatissimo costo per il loro smaltimento, oltre che per l’ambiente e per la gente che le lavora. Ricordiamo, in merito, quanto avvenuto in Toscana dove si è pensato di risolvere questo problema ricorrendo a vie criminali, in combutta con la camorra e la ndrangheta.

         Da anni difendiamo la salute dei nostri concittadini contro la logica del profitto ad ogni costo. Lo facciamo a viso aperto, dicendo pane al pane e vino al vino.

La facciano altrettanto chiaramente Pieropan e i suoi amici, davanti alla cittadinanza che è stanca di questi continui tentativi di avvelenare l’aria delle nostre città con i fumi delle concerie. Abbiamo già perso l’acqua. Ma almeno LASCIATECI RESPIRARE.

Giovanni Fazio

 

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