PROVE CERTE CONTRO IL TRATTAMENTO TERMICO DEI FANGHI CONCIARI
Come è noto CiLLSA si batte
dal giorno della sua fondazione contro la realizzazione di un gassificatore ad
Arzignano e contro la costruzione e l’ampliamento di qualunque
inceneritore, in qualsiasi parte di Italia e del mondo per i motivi, più volte
espressi, di carattere sanitario, ambientale ed economico.
Ciò detto abbiamo analizzato
l’intervento con cui Enrico Marcigaglia si dice contrario alla costruzione di un inceneritore ad Arzignano, tesi
non nuova e comune a tutte le amministrazioni della vallata.
Del suo discorso riteniamo particolarmente importanti le venti criticità
esposte nel documento che riprodurremo nel link sottostante.
Se nelle prime criticità vengono elencati le forti e
incontestabili motivazioni di tipo ambientale, sanitario ed economico secondo
le quali non è opportuno realizzare un gassificatore ad Arzignano (e credo che
tutti convengano con uguale giudizio che si tratta di motivazioni documentate e
reali), nel corso delle elencazioni delle altre criticità il suo discorso si sposta sulla gara
indetta da Acque del Chiampo relativa alla realizzazione di un inceneritore di 100.000
tonnellate annue per lo smaltimento di fanghi conciari da realizzarsi al di
fuori della Valle del Chiampo (chiara precauzione NIMBY).
Marcigaglia, rispetto a quest'ultimo argomento, si spinge oltre la nota precauzionale locale e constata che la gara è andata deserta.
Poiché una successiva ricerca sull'esistenza di gassificatori in grado di smaltire fanghi conciari non
ha conseguito alcun risultato, non
restava altro che studiare l’unico gassificatore esistente che
smaltiva i fanghi di conceria e cioè quello del distretto conciario toscano.
È noto che di questa struttura, dei suoi utenti e amministratori, dei politici locali e regionali coinvolti a vario titolo con gli atti criminosi commessi in Toscana, si occupa adesso la magistratura.
In parole povere le miracolose prestazioni dell’inceneritore di
Santa Croce sull’Arno erano un vero bluff e adesso l’intero comparto delle
pelli rischia un collasso economico-giudiziario.
Le conclusioni di Marcigaglia sono conseguenti. Non esiste alcuna possibilità attualmente provata di smaltire i fanghi conciari in sicurezza.
Che in passato i sindaci della vallata con in testa il Comune di Arzignano abbiano approvato il piano di un inceneritore da realizzarsi in altro loco, a questo punto, di fronte alla constatazione della impossibilità dello smaltimento termico dei fanghi conciari, non è più rilevante.
Quel che conta è che la relazione di Enrico Marcigaglia pone una pietra tombale sulla questione.
Le conclusioni di questo lungo percorso sono importantissime per chi si batte contro gli ampliamenti degli inceneritori di Padova e di Fusina, come i comitati veneziani e padovani.
Alla luce delle prove portate dal vice sindaco di Arzignano, la pratica dell’incenerimento dei fanghi conciari presenta fortissime controindicazioni sia per quanto riguarda le emissioni gassose, sia per i reflui liquidi che per le ceneri super tossiche che, comunque, alla fin fine avranno bisogno della discarica.
Sia ben chiaro:
noi non stiamo sposando l’Amministrazione di Arzignano, dalla quale divergiamo su altri importanti problemi.
Diamo tuttavia merito al contributo positivo apportato alla causa della lotta contro
gli inceneritori dato da Enrico Marcigaglia.
Come CiLLSA, riteniamo corretto sotto ogni profilo, astenerci da ogni commento o giudizio sulla persona in quanto in
questo caso sarebbe fuorviante e inutile.
Le preziose informazioni
espresse nei 20 punti della relazione del Vicesindaco sono già state spedite ai
comitati di Venezia e di Padova, sperando che possano dare un ulteriore
contributo alla lotta comune per la difesa della salute.
Giovanni Fazio
Sezione documenti.
LINK: Relazione dell’intervento del vicesindaco Marcigaglia
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