CiLLSA E GRUPPO EDUCATIVO ZERO PFAS NELLE SCUOLE
25 APRILE 2021 PFAS CAMPO BASE DAVANTI AL TRIBUNALE DI VI
Sono portavoce della associazione ambientalista locale di Arzignano,
CiLLSA (Cittadini per il Lavoro, la Legalità, la Salute e l’Ambiente, nata
alla fine del 2012, in campo per la questione Pfas dal 2013) e coordino da
quasi 4 anni il gruppo educativo zero Pfas, su mandato del Movimento.
Difendere la salute dei nostri giovani è stata ed è la ragione principale per la quale come gruppo siamo scesi e scendiamo in campo nelle Scuole: offriamo loro degli strumenti culturali (conoscere per capire e agire) per poter, con cognizione di causa, affrontare le varie problematiche aperte dalla grave contaminazione, a fronte di un silenzio colpevole delle istituzioni e delle minimizzazioni del fenomeno PFAS con cui si mantiene il controllo sociale del Veneto.
Ci sorreggono le evidenze scientifiche sui
rischi per la salute provocati dai Pfas che giorno dopo giorno diventano sempre
più pressanti.
Operiamo per un cambio di PARADIGMA CULTURALE: la salute al primo posto nella scala
dei valori, contro la
logica del Mercato e del Profitto ad ogni costo.
È la coscienza critica
dei ragazzi che ricerchiamo perché solo essa è in grado di contribuire alla
costruzione di una nuova società civile, più attiva e responsabile.
È la storia che vuole rendere le
nuove generazioni – il cosiddetto futuro della nostra società – “visibili”
e attivi nelle scelte della Politica...
Dopo la chiusura
delle scuole per molta parte dell’anno 2020, ci siamo
riattivati. Nella situazione di emergenza abbiamo operato in DAD, accettando
le esigenze delle scuole, modificando tempi, obiettivi, metodologia, passaggi
operativi.
In questi ultimi quattro mesi cinque scuole ci hanno chiamato.
In tutte queste scuole, in modo diverso e autonomo, gli studenti nelle stanno conducendo percorso autonomi di cittadinanza attiva,
Dalle risposte ottenute (feedback) di studenti, docenti e dirigenti, ci conforta pensare che nelle scuole dove siamo passati non abbiamo seminato invano”.
Donata Albiero
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