MARCIGAGLIA: NO AL GASSIFICATORE E ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI IDRICI E DEL DEPURATORE.
Le clamorose dichiarazioni del
vicesindaco del Comune di Arzignano spazzano via i tentativi della lobby della
concia di costruire un inceneritore ad Arzignano e altrove.
Un
prezioso articolo del giornalista Marco Milioni descrive quanto avvenuto
ad Arzignano in Consiglio poche sere fa.
“La «concia connection»
dell'Arno finisce in consiglio. Il vicesindaco della città del grifo fa un
parallelismo tra l'inchiesta che sta spazzando rifiuti, politica, economia e
mafia in Toscana e i dubbi espressi dal suo esecutivo sull'inceneritore
«modello Santa Croce» che gli industriali dell'Agno-Chiampo, vorrebbero
nell'Ovest vicentino: Forza Italia insorge.”
I recenti fatti
di Santa Croce sull’Arno, che hanno sconvolto non solo il mondo della concia in
Toscana ma anche quello delle amministrazioni comunali e regionali, hanno dato
lo spunto al vicesindaco di Arzignano Enrico Marcigaglia di rispondere
alle opposizioni con un documento dove elenca 20 criticità per cui
l’Amministrazione arzignanese si oppone alla costruzione di un gassificatore.
Abbiamo inserito il link
dell’Articolo di Marco Milioni, di cui raccomandiamo la lettura,
dove affari loschi, arresti e infiltrazioni mafiose sono raccontati nei minimi
particolari.
Abbiamo inserito anche il link delfilmato dell’intervento del vicesindaco in Consiglio poiché è nostra
abitudine fornire ai lettori la documentazione di quel che diciamo.
Non possiamo che condividere e appoggiare la netta posizione della Giunta arzignanese contro i reiterati tentativi di costruire un inceneritore ad Arzignano “là dove i fanghi si producono” messi in atto da parte di Rino Mastrotto e condivisi pubblicamente da Stefano Fracasso, nonché la difesa del servizio pubblico.
“La gestione di Acque del Chiampo deve rimanere un patrimonio pubblico
e strategico”.
Così si è espresso infine Marcigaglia, citando la Sindaca Bevilqacqua, nei confronti di chi ventilava
la svendita a privati del nostro servizio di gestione dell’acqua.
Non possiamo che apprezzare la
contrapposizione seria e coraggiosa contro i poteri forti del vicesindaco di
Arzignano.
Se il
Parlamento non è riuscito ancora a dare corso all’esito del referendum sull’acqua
pubblica del 12/13 giugno del 2011 c’è chi autonomamente rispetta il
mandato degli elettori.
La lotta contro la costruzione di un
gassificatore ad Arzignano è stata uno dei punti più importanti dell’azione
di CiLLSA che presentò una lista civica INDIPENDENTE alle elezioni
amministrative di Arzignano nel 2014 con lo scopo di costringere i due
contendenti (centro destra Gentilin e centrosinistra Peretti) a misurarsi sulla
questione del gassificatore.
Malgrado le nostre pressanti richieste alla allora candidata Peretti di esprimersi contro la costruzione dell’inceneritore questa, con il consenso totale della sua lista, non si pronunciò, contando sul fatto che al primo turno era in testa, sia pure di poco, rispetto ai concorrenti di centro destra.
Gentilin allora colse la palla al balzo e,
sebbene in precedenza la sua posizione nei confronti dell’inceneritore fosse stata poco limpida e contraddittoria, dichiarò che, come medico, non avrebbe consentito la
costruzione di qualcosa che avrebbe sicuramente danneggiato la salute dei suoi
concittadini.
La popolazione di Arzignano premiò la
promessa dell’ex sindaco e il centrosinistra perse clamorosamente le elezioni.
A compendio di quanto affermato da Marcigaglia sulla questione rifiuti, la nostra associazione continuerà a chiedere all’amministrazione comunale che si pretenda l’avvio dei lavori per la bonifica del Fratta Gorzone i quali prevedono una vera rivoluzione del modo di produrre le pelli e di effettuare la raccolta differenziata dei prodotti di scarto, step to step. Il cronoprogramma è pronto e siglato già nel febbraio del 2016.
Dal
risanamento di questo fiume dipende la qualità della produzione agroalimentare
di una vastissima area del Veneto occidentale.
Le PFAS sono una minaccia reale che si
diffonde nei prodotti agricoli e negli allevamenti. Non siamo certi di ciò che
arriva sulle nostre tavole e di ciò che diamo da mangiare ai nostri bambini.
Il recovery fund è una occasione per
pretendere l'attuazione dei lavori. Con le azioni previste dal “Patto Stato
Regione”, il volume dei fanghi potrebbe essere ridotto più del 50% e,
soprattutto, potrebbe cessare una volta per tutte, l’attuale sversamento di
rifiuti tossici nell’ambiente tramite il dotto A.Ri.C.A.
Riteniamo che anche le discariche possono
cessare di esistere, oltre agli inceneritori. Ciò è possibile poiché si
tratta delle opere dell’uomo e non di astruse leggi economiche i cui dogmi
piovono dall’alto dei cieli.
Operiamo con tenacia e pazienza perché
la barbarie di questi tempi un giorno sia solo un brutto ricordo. Affidiamo all’intelligenza
dell’uomo il futuro dei i nostri figli e della vita del pianeta e alla forza
morale, che nasce dal rifiuto di un presente malato, la speranza che al primo
posto sia posta la salute di tutti e non il profitto di pochi.
Concludiamo così il presente articolo,
invitandovi a leggere il report di Marco Milioni, veramente interessante.
Da parte
nostra, continuiamo il nostro lavoro contenti del fatto che gli obiettivi per
cui abbiamo tanto lottato negli anni passati siano in parte diventati
patrimonio culturale della amministrazione arzignanese.
È molto importante per noi che tante persone nella nostra
città, anche quelle che non condividevano le nostre lotte, non saranno
costrette, giorno e notte a respirare il rauco fumo dell’inceneritore.
In questo momento il nostro pensiero va ad alcuni nostri
compagni con cui in passato abbiamo lottato fianco a fianco e che adesso non ci
sono più. Nel ricordo li sentiamo ancora vivi e ci sembra di sentire ancora le
loro voci. A loro va la nostra riconoscenza per un impegno di cui non hanno
potuto cogliere i frutti.
Commenti
Posta un commento