LA FEROCIA DEL POTERE: LA SIS PRETENDE I DANNI DA UN CONTADINO CUI SEQUESTRA CASA E PODERE


 

Oggi 21 gennaio presso il tribunale di Treviso inizia il processo a papà Piccolotto, contadino di San Vito di Altivole (TV). Egli è uno dei 3000 espropriati a causa della superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta e la sua colpa è aver difeso, rispettando la legge, la propria terra e le sue coltivazioni biologiche.

Nei confronti di papà Piccolotto c'è stato un particolare accanimento ed ora la società costruttrice, la SIS, l'accusa di aver ritardato i lavori della Pedemontana. 

Un'accusa assurda perché gli enormi ritardi sono dovuti alla SIS stessa, alla sua mancanza di finanziamenti, come è stato certificato più volte dalla Corte dei Conti.

Con il processo papà Piccolotto rischia di perdere quello che resta dei suoi campi e la stessa casa.

Solidarietà a papà Piccolotto!

 


Oltre a due operai morti nelle gallerie in costruzione verso Malo (Processi in corso), oltre al tormento provocato per molti mesi agli abitanti della frazione Lugana di Malo con esplosioni continue, notte e giorno, passaggio continuo di camion , polvere e rumore insopportabile in quella che era una tranquilla contrada alla periferia di Malo, oltre al disastro economico che provocheranno gli errori sul calcolo del traffico automobilistico  molto sovrastimato rispetto alla realtà, e l’accordo capestro firmato da ZAIA per cui la Regione si addosserà per 39 anni l’onere compensare economicamente il costruttore per i mancati guadagni, il tracciato della superstrada pedemontana apre una ferita nella pianura veneta, uno sconvolgimento idrogeologico, in un momento in cui l’acqua sta diventando il problema numero uno e la siccità si avvicina a lunghi passi , avendo i nostri governati permesso per anni l’inquinamento di quasi tutte le falde, sia con gli scarichi industriali che con i veleni dei pesticidi in agricoltura, si aggiunge l’esproprio dei terreni con distruzione, di abitazioni , aziende agricole rovinate e sconvolgimento di più di 3000 fondi agricoli.


Come se questo non bastasse la SIS si accanisce anche legalmente contro un contadino, reo a suo dire, di avere fatto perdere tempo ai lavori per la costruzione di una superstrada che ormai ha battuto il record di ritardi finora detenuto dalla Salerno Reggio Calabria. La favola del lupo e l’agnello si ripropone in un Veneto in cui l’unico valore assoluto è il denaro a scapito della giustizia e della salute dei cittadini.

PEDEMONTANA I DATI CONCRETI DI UN DISASTRO


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