CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA' MOBILITAZIONE DEL PERSONALE SOCIO SANITARIO E DELLA SOCIETA' CIVILE


UNA MOBILITAZIONE CHE RIGUARDA TUTTI  

Due reparti della residenza s. Michele a Rischio a Montecchio Precalcino
Apriamo un fronte contro la privatizzazione della sanità


"Sono scesi in strada... i lavoratori delle strutture per disabili "San Michele" e "Il Cardo" di Montecchio Precalcino, con un sit-in organizzato dalle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil in via Europa Unita, di fronte al centro servizi dell'Ulss 7 di Montecchio Precalcino.

 Il personale ha dato vita ad un'assemblea, con bandiere e striscioni per manifestare la propria contrarietà verso la decisione dell'Ipab "La Casa" di Schio, che gestisce i due centri, di esternalizzare due reparti della residenza "San Michele" alla cooperativa "Mano Amica".

Una scelta che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, «anticipa una privatizzazione già prevista dalla Ulss 7 Pedemontana, che ha deciso di interrompere un'esperienza di eccellenza pubblica durata più di vent'anni, per cercare soluzioni "di mercato" che possano garantire maggiori risparmi."  (Il Giornale di Vicenza, Matteo Carollo 3 luglio)
                                                                                                    


Continua imperterrita, malgrado  l’amara esperienza del Covid 19, la corsa verso la privatizzazione del servizio socio sanitario da parte dell’ attuale amministrazione del Veneto.

La Regione ha una grandissima responsabilità nello smantellamento, pezzo dopo pezzo, della sanità pubblica. 4 miliardi di euro sono state le spese per la sanità privata che si sono addossati nel 2019 i cittadini
 veneti.
Chi ha i soldi può superare, pagando, i mille ostacoli che vengono frapposti per spingere più persone possibile verso il privato; chi non li ha, o si vende la casa se ce l’ha o muore.

Nelle due strutture, gestite da oltre vent'anni da "La Casa", lavorano 112 dipendenti. La privatizzazione metterà certamente in discussione il posto di lavoro di molti di loro. Sappiamo anche come vengono sfruttati i dipendenti delle case di riposo private e come vengono trattati i ricoverati in molte di esse.
L’interesse della sanità privata è il profitto; quello della sanità pubblica è la cura del paziente, l’assistenza dell’anziano, sia esso disabile o meno.
Stiamo parlando di esseri umani e non del mercato delle vacche.
Solidarizziamo con il personale delle due case di riposo “S. Michele” e “Il Cardo” uscendo da posizioni difensive.   
Rilanciamo in avanti la lotta per il diritto al lavoro e contro la precarizzazione che ha distrutto la vita di milioni di lavoratori.
Parta da questa esperienza un movimento che unisca tutti i lavoratori e cittadini per difendere la sanità pubblica che è un bene che appartiene a tutti.  
Chiediamo , allo stesso tempo, un passo indietro immediato alla ULSS Pedemontana 7 affinché sia definitivamente ritirato ogni progetto di privatizzazione delle due case di riposo.
Chiediamo che il Direttore generale dia subito garanzie in questo senso e che i sindacati provvedano a una mobilitazione generale di tutto il personale della sanità della ULSS 7.

La lotta dei dipendenti delle due case di riposo è la nostra lotta, la lotta di tutti i cittadini contro il degrado della sanità nel Veneto e in Italia.
La  società civile si  responsabilizzi   e difenda i diritti di cui tutti siamo stati espropriati.

Facciamo in modo che da questa esperienza parta una grande vertenza per il ripristino del posto di lavoro sicuro, a tempo indeterminato e quello delle norme dello statuto dei lavoratori, a partire dall’articolo 18.




L’appuntamento con i lavoratori delle due case di riposo è
venerdì  10 LUGLIO con un SIT IN alle ore 10.00
davanti all'ex OSPEDALE 'BOLDRINI' di THIENE.



La redazione 




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