NESSUN INCENERITORE NEL NOSTRO TERRITORIO.



CiLLSA INCONTRA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ARZIGNANO 




               In seguito al susseguirsi di voci di noti personaggi di Confindustria e della Politica regionale, secondo le quali si ipotizzava e si richiedeva la costruzione di un inceneritore per fanghi conciari ad Arzignano   una delegazione di CiLLSA si è recata in Comune per accertarsi sulla consistenza di tali voci.    
La delegazione, composta da Donata Albiero, Giovanni Fazio, Attilio Piana e Walter Rasia Dani  ha incontrato il 26/06/2020 il vicesindaco di Arzignano Enrico Marcigaglia e l’assessore all’ambiente Giovanni Fracasso.

                Marcigaglia ha confermato la posizione della Amministrazione arzignanese, non dissimile da quella dei 13 sindaci dei comuni che fanno parte dell’ATO della Valle del Chiampo, che non prevede nessun inceneritore nel territorio della zona. Tra l’altro, Il bando di concorso per la costruzione di un mega impianto che dovrebbe bruciare circa 50.000 tonnellate di fanghi conciari all’anno non ha ancora trovato investitori in grado di partecipare alla gara.
 Da parte della nostra associazione, abbiamo espresso la totale, forte contrarietà alla costruzione di inceneritori in qualsiasi parte di Italia e del mondo.
               
                 Abbiamo anche ripreso la tematica PFAS , ossia della distribuzione di acqua non contaminata da PFAS nelle scuole (progetto già approvato da Acque del Chiampo). La pandemia aveva messo in secondo piano questa importantissima iniziativa. L’assessore ha assicurato che interverrà sul gestore dell’acqua affinché i lavori vengano ripresi al più presto e ogni scuola abbia il suo filtro a carboni attivi, come previsto.
                
               Abbiamo  affrontato la questione relativa al grave inquinamento dell’aria di Arzignano, in buona parte prodotto dal traffico automobilistico, come certificato da ARPAV: la città, secondo recenti rilevazioni, confermate da Marcigaglia, sarebbe attraversata giornalmente da 36.000 veicoli.
Marcigaglia ha fatto rilevare, correttamente, anche il ruolo dei camini che, ad Arzignano, non sono provvisti di adeguati filtri. 
 Abbiamo, comunque fatto rilevare che la costruzione di un tratto asfaltato dal quartiere di S. Zeno a Chiampo, proposta dal sindaco chiampese, non è una scelta idonea ad abbassare il livello dell’inquinamento. A nostro avviso, tale opera sarebbe solo un inutile aumento di cementizzazione del territorio che, nella provincia di Vicenza è il più alto d’Italia. Tale strada, infatti, partirebbe da S. Zeno, all’uscita della città, verso Chiampo, già fuori dal comune, e potrebbe addirittura richiamare più traffico, ma non certo diminuirlo.
                Abbiamo pertanto sottoposto ai nostri interlocutori due scelte alternative, a nostro avviso molto efficaci e in linea con una visione moderna e realmente all’altezza di un futuro verde e accattivante.

                Le due proposte marcerebbero di pari passo:
La prima prevederebbe la costruzione di una ciclovia, cioè una strada vera e propria dove è consentito esclusivamente il traffico delle biciclette.  Da Chiampo alla Marelli consentirebbe a moltissimi lavoratori di percorrere un tratto sostanzialmente quasi pianeggiante per recarsi al lavoro.
La seconda proposta è quella di realizzare una linea tranviaria dalla piazza di Chiampo fino a Marelli. 
Entrambi i progetti potrebbero essere finanziati dalla UE per la loro caratteristica ecologica e aprirebbero la strada e la mente a future scelte che non siano ancora nuovo asfalto e nuovo cemento.
Si tratta di guardare al futuro immaginando una città diversa, più verde, più pulita e più moderna, all’altezza delle grandi città del Nord Europa, abbandonando ottiche novecentesche ormai incapaci di risolvere i problemi del traffico.
            
                      Nel corso dell’incontro abbiamo anche parlato del fatto che, in tanti anni trascorsi dalla costruzione della zona industriale arzignanese, nessuno abbia mai pensato di agganciare con soli otto chilometri di ferrovia la stazione di Montebello.
Si tratterebbe di un’opera relativamente poco costosa, sicuramente meno costosa di una autostrada o di un eguale tratto di TAV, ma tale da relazionare Arzignano con l’asse ferroviario Est-Ovest e Sud -Nord.  Un’idea rivoluzionaria che porrebbe la città di Arzignano e l’intera valle del Chiampo all’interno di un circuito ferroviario internazionale.  Una proposta che valorizzerebbe Arzignano e tutta l’area della valle del Chiampo. La ferrovia abbatterebbe gran parte del traffico su gomma, di migliaia di Tir e delle corriere liberando le nostre strade e tagliando i tempi di percorrenza tra Arzignano, la valle e le grandi città. L’aggancio a Montebello potrebbe anche consentire traffico metropolitano di superficie verso Verona e Vicenza. Inutile dire come questo piccolo tratto di ferrovia sbloccherebbe l’uscita del casello di Montecchio, la congestione della strada che porta da Arzignano a Montebello; potrebbe ridurre sensibilmente il traffico, nelle ore di punta all’ingresso di Vicenza in fiera e. segnerebbe l’inizio di un modo nuovo di vivere il rapporto con le grandi città.
Una proposta così, ovviamente è fuori dalla portata delle opere comunali, però dovrebbe essere presa seriamente in considerazione da tutti creando un vero movimento per coinvolgere la Regione.

               Abbiamo proposto la raccolta dell’olio esausto di origine alimentare in appositi raccoglitori che si potrebbero posizionare, ad esempio, all’ingresso dei supermercati, come si fa a Vicenza. Buttare l’olio di frittura nel lavandino può provocare seri danni alle tubature e all’ambiente.

               E, in ultimo, la lotta all’inquinamento sonoro. Un solo motorino con la marmitta rotta, può svegliare in piena notte migliaia di persone. Importante attenzione ai diffusori di musica che, a volte nei bar all’aperto esagerano nei decibel.

La Redazione


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