FINALMENTE: ACQUA MINERALE SENZA PFAS AI BAMBINI DI ARZIGNANO !


Oggi celebriamo la vittoria dei bambini della scuola per l’infanzia di S. Bortolo ad Arzignano.

Dopo cinque anni di lotta, le nostre richieste hanno coinvolto un numero sempre maggiore di persone, non ultimi i più di 600 cittadini che si sono iscritti al COMITATO ZERO PFAS AGNO CHIAMPO, inducendo il Consiglio comunale di Arzignano a deliberare la fornitura di acqua minerale per i piccoli che frequentano la scuola.


L’impegno quinquennale di CiLLSA ha visto il primo raggiungimento parziale dell’obiettivo di dare acqua priva di PFAS ai bambini.

Un amico incontrato per caso stamattina al supermercato ha commentato dicendo “Si vede che siamo vicini alle elezioni”.

A noi non interessa e non importa se questa recente decisione del Consiglio e del sindaco, dopo anni di dichiarazioni secondo cui l’acqua di Arzignano era assimilabile ad acqua oligominerale e poteva essere bevuta tranquillamente, sia stata o meno presa in vista delle prossime elezioni.

Prendiamo le cose per quello che sono e, se sono buone le apprezziamo a prescindere da ogni finalità vera o falsa che sia.




Prendiamo atto che le nostre preoccupazioni per l’acqua del rubinetto che veniva data ai bambini è stata finalmente presa in considerazione. È una conferma implicita che gli obiettivi che ci eravamo posti erano corretti e che la nostra opera di informazione della cittadinanza ha creato una nuova consapevolezza nella città per cui è ormai controproducente schierarsi in difesa di un’acqua che contiene sostanze POP e interferenti endocrini i cui effetti sono stati ormai ben illustrati dalla ricerca scientifica.


Restano tuttavia gli altri bambini da proteggere: quelli che frequentano le altre scuole e che non godono dello stesso beneficio. Adesso non ci sono più alibi per negare un diritto che è stato riconosciuto solo per alcuni.

Ci aspettiamo pertanto al più presto una nuova delibera che completi l’opera di prevenzione.

Il problema della contaminazione da PFAS dell’acquedotto arzignanese è stato negato dalle istituzioni locali e sottovalutato in questi lunghi anni.



Adesso è venuto il momento di esigere per i nostri concittadini gli stessi diritti riconosciuti agli abitanti di Brendola, Lonigo e giù di lì. In varie occasioni Giorgio Gentilin si è pubblicamente vantato di avere raggiunto, in qualità di presidente del Consiglio di bacino, l’obiettivo dell’opzione ZERO PFAS per le popolazioni che vivono a pochi chilometri dalla nostra città. 




















È vero che gli acquedotti che servivano la “Zona rossa” erano
molto più inquinati da quelli che da Canove distribuiscono l’acqua a Arzignano, Montecchio Maggiore e Montorso ed è stato giusto dare una precedenza a chi era maggiormente danneggiato dalla massiccia presenza di PFAS ma ciò non toglie che anche chi beve acqua inquinata, sia pure in minor misura, sia preso al più presto in considerazione. Sappiamo infatti che le cifre che indicano il livello di contaminazione da PFAS, pubblicate in bolletta da Acque del Chiampo sono medie quadrimestrali, per cui il PFOA, dichiarato recentemente dal gestore a 59 ng/litro, indica che le varie misurazioni effettuate nel corso di quattro mesi hanno fatto media tra valori che sforavano la quota 60 prevista dal decreto Zaia e valori meno alti.


Ciò detto, come abbiamo fatto in questi lunghi cinque anni, richiamiamo l’attenzione sul fatto che i cosiddetti livelli di performance, stabiliti dal decreto regionale, hanno un mero valore burocratico amministrativo ma non garantiscono dall’aumento del rischio.

 




I PFAS infatti sono molecole tossiche artificiali che permangono per anni negli organismi viventi dopo la loro assunzione e si accumulano lentamente nei nostri organi vitali esponendo noi e i nostri figli e nipoti a gravi rischi di patologie anche mortali che si evolvono nel corso degli anni con esiti catastrofici.

Pertanto per gli acquedotti che forniscono acqua a noi e ai comuni vicini l’unica, definitiva e chiara indicazione è l’OPZIONE ZERO.

Sollecitiamo pertanto il Consiglio e il sindaco ad adoprarsi con forza e urgenza per l’apposizione di filtri a carboni attivi anche all’acquedotto di Arzignano. Si tratta di una misura urgente, a carattere provvisorio, in attesa della progettazione e realizzazione di un nuovo acquedotto che porti in città acqua non contaminata. Ricordiamo che i filtri per Brendola e Lonigo furono realizzati nel giro di un paio di mesi o poco più: noi non possiamo aspettare fino al 2024 secondo promesse che sono tra l’altro, tutte da verificare. 

La strada da percorrere è ancora lunga. La stella polare da seguire è il benessere dei cittadini, la tutela della vita e dell’ambiente, l’avvenire dei nostri bambini. Continueremo a impegnarci perché questi obiettivi siano perseguiti e raggiunti.


Approfondimento

Pfas ad Arzignano e il percorso effettuato da CiLLSA 
https://cillsa1.blogspot.com/2018/05/pfas-ad-arzignano-e-il-percorso.html?fbclid=IwAR2mDHZvs78HZ1qUn0kuhR7fI0XetSeqEURbiK64Cz8rVCRg0UZ9Cvif_qo



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