L'ONU BANDISCE IL PFOA

Stoccolma


Invitiamo i sindaci a rispettare la deliberazione della FAO e della Convenzione di Stoccolma

Il Comitato di Revisione della Conferenza di Stoccolma che si occupa delle sostanze inquinanti organiche e persistenti (POPRC) si è riunito per il suo quattordicesimo meeting al quartier generale della FAO a Roma dal 17 al 21 settembre 2018.

Hanno partecipato al meeting più di 150 scienziati provenienti da tutti i paesi delle Nazioni Unite.


FAO Roma
La Commissione raccomanda di eliminare dalla produzione e dal commercio l’Acido perfluoro ottanoico (PFOA) e tutti i prodotti derivati largamente usati nelle stoviglie domestiche per la cottura e conservazione dei cibi, nei prodotti usati nel trattamento dei tessuti, nella carta, nelle vernici e nelle schiume antincendio.



La sostanza è nota per essere tossica agli uomini e all’ambiente, responsabile del cancro del rene, dei testicoli, delle malattie della tiroide e responsabile della preeclampsia nelle donne gravide.

Assemblea FAO
Viene pertanto definitivamente bandito il PFOA, la molecola studiata tra l’altro, dal prof. Foresta dell’Università di Padova, che ha documentato il rapporto tra il PFOA e i recettori del testosterone che può determinare lesioni all’apparato riproduttivo maschile dei feti e danni allo sviluppo dei bambini, all’identità sessuale negli adolescenti e sterilità nei maschi adulti.  




La presenza di PFOA negli acquedotti dei nostri comuni, sia pure nei limiti di performance stabiliti dal decreto regionale, è accertata e documentata dalle stesse bollette emesse da Acque del Chiampo.

 La raccomandazione dell’ONU non indica alcun limite al di sotto del quale la presenza di PFOA nell’acqua escluda il rischio delle patologie di cui sopra, peraltro già ampiamente riscontrate nelle indagini epidemiologiche effettuate dalla Regione (vedi relazione Mantoan del 2016).

Chiediamo inoltre che si provveda al più presto alla progettazione di nuovi acquedotti per la fornitura dell’acqua potabile per i suddetti comuni, che prelevino l’acqua da pozzi non inquinati.


Il progetto della costruzione di un nuovo acquedotto con prese nei pozzi insistenti nell’area di Canove, ampiamente contaminata da PFOA, e il relativo impianto di filtri a carboni attivi per la decontaminazione può essere concepito solo come misura provvisoria, e va realizzata in tempi rapidi.



Non è comunque una soluzione strutturale del problema poiché il costo dei filtri per un’area estremamente vasta che andrebbe dai comuni della zona fino a Brendola e forse più giù, avrebbe costi proibitivi per l’utenza.


Avendo letto le proposte del presidente di Acque del Chiampo, Renzo Marcigaglia, invitiamo la società e i rappresentanti del Consiglio di bacino a rivedere il costosissimo progetto e studiare la realizzazione di un acquedotto che prelievi l’acqua in zone non contaminate.

La realizzazione di un progetto eccessivamente costoso e la mancata analisi dei costi di gestione per il futuro potrebbe contemplare anche un danno erariale.

CiLLSA
Comitato ZERO PFAS Agno Chiampo


Commenti

Post popolari in questo blog

GIS UNO STRUMENTO A DISPOSIZIONE DI TUTTI

ECOFESTA 2023 IN ARZIGNANO E PROGRAMMA COMPLETO

DEPURATORE DI ARZIGNANO: UNA RADICALE INVERSIONE DI ROTTA