PFAS AD ARZIGNANO E IL PERCORSO EFFETTUATO DA CILLSA
Associazione Ci.L.L.S.A
storia di un percorso effettuato dal 2013 ad oggi
storia di un percorso effettuato dal 2013 ad oggi
La nostra, quella di CiLLSA, che ha come motto “Pensa globalmente e agisci localmente” è una storia di impegno, partita nell’inverno del 2012, storia di lotta locale contro i cosiddetti Padroni del Veneto, quelli, per intenderci che hanno lasciato e lasciano distruggere impunemente dalla Miteni la più grande risorsa idrica d’Italia (patrimonio dei cittadini del Veneto), quelli che si sono fatti i soldi e vogliono farsi i soldi chiudendo ospedali e ricostruendoli (molto male) a pochi passi di distanza col project financing divorando tutte le risorse della sanità veneta, QUELLI che hanno distrutto il parco GUA’ con il pretesto di costruire un bacino di laminazione INUTILE se non dannoso, QUELLI che scaricano i loro veleni con coscienza tranquilla nel dotto Arica, quelli che costruiscono piscine in project financing mangiandosi 7.5 milioni di euro, lasciando a secco il comune per altri trenta anni.
La NOSTRA STORIA è fatta di azioni concrete nei
gazebi, nelle piazze con la raccolta di migliaia di firme di cittadini contro
la chiusura dell’ospedale, contro la costruzione dell’inceneritore, contro la
privatizzazione dell’acqua bene comune e contro la sua contaminazione, firme
con annesse però sempre proposte di soluzioni fattibili che mettevano e mettono in
connessione, in maniera sistemica, salute, legalità, lavoro ambiente.
Questione PFAS

Ed è dal 2013 che la nostra associazione si è impegnata con
estrema dedizione ad affrontare il problema PFAS ad Arzignano (oltre a
partecipare, ovviamente alle iniziative unitarie del movimento NO PFAS cresciuto
negli anni…ma questa è un’altra storia).

La popolazione è stata sempre tenuta
all’oscuro sul problema PFAS.
Solo un esponente di minoranza, unico eletto della lista “Un’
altra Arzignano” Piero Magnabosco, ha portato le nostre problematiche sul
tavolo del consiglio comunale.
La memoria storica è importante: ripercorriamo le tappe:
1) Nel 2013 è stato rilevato l’inquinamento da PFAS,
provocato dalla Miteni, dell’acqua della falda a sud di Trissino grazie ad
un’indagine richiesta dalla UE attraverso il
ministero dell’ambiente (che la falda fosse inquinata era comunque noto dagli
anni 70 e nessuno aveva mai fatto nulla – notizia contenuta nei rapporti
ufficiali).
L’acqua della falda viene utilizzata dagli acquedotti che riforniscono parte delle province di Vicenza, Verona, Padova, Rovigo per un totale di quasi 500.000 persone, è uno dei più gravi disastri ambientali mai avvenuti in Europa.
Per quanto riguarda
Arzignano, l’80% della acqua potabile proviene dalle prese di Canove a circa 500 metri dalla zona rossa
più inquinata da PFAS
L’acqua della falda viene utilizzata dagli acquedotti che riforniscono parte delle province di Vicenza, Verona, Padova, Rovigo per un totale di quasi 500.000 persone, è uno dei più gravi disastri ambientali mai avvenuti in Europa.

CiLLSA,
subito è intervenuta con una lettera al sindaco di Arzignano, chiedendo una
serie di informazioni utili per la salute dei cittadini.
Link lettera
https://docs.google.com/document/d/1XpvfrMmq4Q-tLrbeQ716oCOicziy2MdDnJgpLyzUgfg/edit
Link lettera
https://docs.google.com/document/d/1XpvfrMmq4Q-tLrbeQ716oCOicziy2MdDnJgpLyzUgfg/edit
Nessuna risposta
2) Negli anni 2014/ 15/ 2016 Ci.LLSA ha condotto, insieme a ISDE(medici
per l’ambiente),
con gazebi in piazza,
volantinaggi un’opera di costante informazione/ controinformazione
sull’inquinamento delle falde idriche provocato dalla azienda Miteni di Trissino, sulle patologie
che da esso possono derivare
ai cittadini e ha effettuato corsi rivolti alla cittadinanza sulla
alimentazione e sui rischi derivanti dall’inquinamento dell’acqua.
3) Solo nel 2016, dopo che era stato affermato
per due anni che nell’acque di Canove non c’era traccia di Pfas, Acque del
Chiampo, a seguito di una mozione (presentata da Piero Magnabosco) votata dal
consiglio comunale a maggioranza, ha cominciato a rendere note le analisi dei
Pfas sull’acqua dell’acquedotto civile di Arzignano.
4) Nel 2017 alcune analisi indipendenti su
prelievi singoli nelle scuole di Arzignano (fatte da Greenpeace) hanno
riscontrato presenze di Pfas oltre i limiti di legge (per quanto, tra l’altro
CiLLSA abbia sempre sostenuto che i “limiti” non hanno rilevanza scientifica e
che non ci debbano essere pfas nell’acqua che beviamo)
Contestualmente,
ha inviato una informativa alla ULSS competente riferendo di analisi del sangue
fatte privatamente da alcuni Arzignanesi contenenti PFOA e ha richiesto all'ARPAV i dati
dell’aria per quanto riguarda la presenza di pfas. Ancora, ha effettuato la richiesta al dipartimento di prevenzione dell’ULSS per conoscere le misure prese onde evitare che i cibi contaminati fossero messi sul mercato).
Link diffida
Nessuna risposta , ad eccezione di Arpav
5) A fine 2017, CiLLSA si fa promotrice della nascita del Comitato zero Pfas Agno Chiampo con i comuni viciniori (Montorso, Trisino, Montecchio)

6) Nel 2018, la questione Arzignano, fuori inspiegabilmente dalla zona contaminata, incomincia esternamente ad essere nota.
Una interrogazione della consigliera regionale Cristina Guarda, che ripropone le nostre richieste, pone la questione del perché Arzignano, pur presentando Pfoa elevati nell’acqua, non sia stata inserita nella zona inquinata (zona arancione).

6) Nel 2018, la questione Arzignano, fuori inspiegabilmente dalla zona contaminata, incomincia esternamente ad essere nota.
Una interrogazione della consigliera regionale Cristina Guarda, che ripropone le nostre richieste, pone la questione del perché Arzignano, pur presentando Pfoa elevati nell’acqua, non sia stata inserita nella zona inquinata (zona arancione).
I
giornali locali incominciano a menzionare CiLLSA e la sua battaglia per includere Arzignano nella zona contaminata e quindi adottare le soluzioni opportune (filtri, monitoraggi sugli abitanti, approvvigionamento acqua da
fonti pulite, principio di precauzione intanto nelle scuole con fornitura acqua
pulita)
Ad
aprile, in consiglio comunale il sindaco preannuncia che l’area di Canove, cioè una parte del territorio comunale a est del fiume Guà, è inserita nella zona
arancione perché entro i 500 metri da pozzi privati in cui si sono riscontrati
valori di Pfas sopra i limiti.
Ma
come riferisce bene Piero Magnabosco in un suo comunicato:
“Le medie trimestrali (non vengono pubblicati dati giornalieri)rilevano una presenza di PFAS nell’acqua di Canove appena sotto i livelli massimi consentiti (è altamente probabile che in più giorni ci sia uno sforamento dei limiti).
“Le medie trimestrali (non vengono pubblicati dati giornalieri)rilevano una presenza di PFAS nell’acqua di Canove appena sotto i livelli massimi consentiti (è altamente probabile che in più giorni ci sia uno sforamento dei limiti).
Non c’è nessun progetto per approvvigionamenti
di acqua alternativi a CANOVE. Forse per il 2020 (7 anni dopo la scoperta
dell’inquinamento) sarà funzionante a Canove una unità di filtraggio".
Purtroppo, si continua a negare qualsiasi fornitura di acqua priva di PFAS a scuole e ospedali, che da anni continuiamo a richiedere come principio di precauzione, anche con una lettera ai consiglieri comunali datata 13 aprile 2018
Purtroppo, si continua a negare qualsiasi fornitura di acqua priva di PFAS a scuole e ospedali, che da anni continuiamo a richiedere come principio di precauzione, anche con una lettera ai consiglieri comunali datata 13 aprile 2018
CiLLSA, di fronte al silenzio assordante e all'immobilismo istituzionale non è rimasta immobile.
Si è sostituita di fatto alle Istituzioni: per circa 60 cittadini della valle Agno Chiampo ha garantito analisi gratuite sui PFAS aderendo a una ricerca nazionale più ampia, grazie all’interessamento di Diego Meggiolaro con il suo gruppo di Montecchio (mese di aprile).
Gli esiti, quando arriveranno (presumibilmente entro maggio) saranno oggetto di riflessione sullo stato di salute dei cittadini di Arzignano.
Si è sostituita di fatto alle Istituzioni: per circa 60 cittadini della valle Agno Chiampo ha garantito analisi gratuite sui PFAS aderendo a una ricerca nazionale più ampia, grazie all’interessamento di Diego Meggiolaro con il suo gruppo di Montecchio (mese di aprile).
Gli esiti, quando arriveranno (presumibilmente entro maggio) saranno oggetto di riflessione sullo stato di salute dei cittadini di Arzignano.
CiLLSA
ha scritto a tutti i consiglieri comunali il 13 aprile
LINK documenti
scientifico
CORRELAZIONE TRA INQUINAMENTO PFAS E PATOLOGIE INFANTILI
CORRELAZIONE TRA INQUINAMENTO PFAS E PATOLOGIE INFANTILI
Nessuna risposta, ad eccezione di Magnabosco
La situazione attuale?

b) Non si hanno notizie certe sull’impatto della
costruenda pedemontana sulla falda inquinata da Pfas. Ad oggi, nonostante una
decina di interrogazioni ufficiali non ci sono state risposte

d)
Acque del Chiampo realizza un utile
annuo di 4 milioni di euro pagando circa 2 milioni di imposte.
e)
Arzignano ha i valori più alti di Pfas
(pfoa) nell’acqua potabile riscontrati al di fuori della zona rossa dove però
sono stati posizionati filtri adeguati per eliminarli.
f)
Nelle scuole i bambini continuano a bere acqua dei rubinetti e viene impedito addirittura, in certi casi, l’utilizzo di acqua in bottiglia portata da
casa.
Ad aprile 2018, si è costituito il gruppo Mamme Zero PFAS ad Arzignano .
Allegherà un progetto formativo rivolto agli studenti (scuole secondarie. medie e superiori), da attuarsi già nell’anno scolastico 2018/2019.
Portavoce di CiLLSA
Approfondimento
Un sindaco contro la città
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