RISPOSTA A CHIARA: SIAMO TUTTI CONTAMINATI
Chiara ci chiede: “Fatemi
capire...bisogna far chiarezza sui valori riscontrati nel vostro sangue...perché
altrimenti quando si legge che gli operai della Miteni ne hanno 90.000 i vostri
sembrano poco allarmanti...è diversa l'unità di misura, vero?”
Cara
Chiara,
Purtroppo
la diffusione dei perfluorati è tale che anche nelle regioni dove non esistono
fabbriche che li producono o che li usano queste sostanze sono in minima parte
presenti nel sangue degli uomini e degli animali.
Questo è il motivo per cui dovrebbero essere
totalmente bandite come chiedono molti scienziati e tanti uomini responsabili.
La
percentuale dei PFAS negli individui che non vivono nelle aree direttamente contaminate,
è di 1-3 nanogrammi per grammo di sangue o, più precisamente, 1 -3 millilitri
per millilitro di plasma sanguigno.
La
presenza dei questi veleni nel sangue dei ragazzi della “zona rossa” e, in minor
misura ma altrettanto preoccupanti, in quelli che vivono ad Arzignano varia dai
30 ai 523 nanogrammi per millilitro di plasma.
Si
tratta di una quantità enorme che aumenta il rischio di molte patologie
correlate alla contaminazione da perfluorati.
Per
alcuni operai della Miteni la situazione è ancora più grave perché ci sono
stati alcuni di loro cui sono stati trovati livelli iperbolici di PFAS nel sangue,
come scrivi tu, fino a 90.000 nanogrammi per millilitro di plasma.
Alcuni di loro presentano tutte le malattie
correlate, compresi i tumori altri sono morti a causa di queste patologie.
Questo ti fa capire quanto grave fosse stato il comportamento del medico di fabbrica, dott. Costa, e quanto altrettanto grave sia stato il comportamento dei dirigenti dello SPISAL e della ULSS di Arzignano che, pur essendo al corrente e avendo tutti i dati della contaminazione degli operai della Miteni, non hanno mai messo in atto nessuna prevenzione in difesa della loro salute, come prevedono i compiti cui sono preposti.
Spero che la nostra risposta si stata esaustiva e faccia comprendere,
a te e a quanti non sono addentro a questa materia, il dramma evitabile delle
mamme della “zona rossa” che si trovano i figli con valori di PFAS nel sangue fino
a centinaia di volte ai valori base.
È bene che tu sappia che, avendo noi riscontrato valori di 30
nanogrammi per millilitro nel nostro sangue, ci siamo premurati di avvertire
del fatto il responsabile del dipartimento di prevenzione del distretto di
Arzignano, invitandolo a estendere gli accertamenti in maniera gratuita, come
avviene altrove, ai residenti della nostra città.
Si tratta di una misura di prevenzione preliminare per conoscere
la situazione ad Arzignano e attivare alcune elementari misure di prevenzione,
come quella di evitare di far bere l’acqua del rubinetto ai bambini e alle
gravide e applicare filtri provvisori al nostro acquedotto, in attesa di
cambiare i pozzi da cui si estrae l’acqua che beviamo.
In tal senso abbiamo rivolto ulteriori appelli al sindaco.
La nostra lettera non ha avuto da parte del dipartimento né dall’ULSS
alcuna risposta, eccetto quella che ci ha dato indirettamente il sindaco che ha
dichiarato che “L’ACQUA DI ARZIGNANO È PARAGONABILE AD ACQUA OLIGOMINERALE ED È
OTIMA DA BERE.”
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