GIUSTIZIA A VICENZA


CINQUE ATTIVISTI INDAGATI PER FLASH MOB ALLA MITENI 

LA RISPOSTA DEL MOVIMENTO 

Eravamo tutti uniti a Vicenza stamattina, 27 settembre 2018, alle ore 12.00 precise, comitati, associazioni, gruppi, mamme, singole persone, in rappresentanza del movimento No PFAS, a protestare contro gli avvisi di garanzia a cinque attivisti, cittadini prima di tutto, come è stato sottolineato in due brevi dichiarazioni da Marzia (Rete Gas vicentina) e da Michela (mamme No Pfas): Alberto, Danilo, Enrico, Marko e Francesco.
Per quale gravissima imputazione? Mancata comunicazione alla questura di un sit-in pacifico davanti alla Miteni, la fabbrica che per anni ha scaricato rifiuti chimici nella falda acquifera utilizzata da centinaia di migliaia di persone.


I due cartelli che abbiamo esibito, Titta ed io, erano ESPLICATIVI del nostro comune SENTIRE.
Per noi dell’associazione CiLLSA (ma anche noi del Comitato Zero Pfas Agno Chiampo), gli AVVISI DI GARANZIA a cinque ecologisti NO PFAS che si battono pacificamente contro quello  che definiamo un crimine ambientale (aver avvelenato l’acqua che beviamo)  e per ottenere GIUSTIZA AMBIENTALE, SUONANO come una INTIMIDAZIONE all’intero MOVIMENTO da parte di CHI TARDA a INCRIMINARE I RESPONSABILI del disastro Ambientale.      
Si denunci chi inquina non chi è inquinato.

Totale solidarietà, dunque, agli attivisti ‘incriminati’, senza se e senza ma.        
Tutto il movimento si è stretto attorno ad Alberto, Danilo, Francesco, Marko, Enrico.
Un torrente impetuoso, sostiene Marzia ricorrendo a tale immagine suggestiva, una moltitudine di cittadini contaminati ...una miriade di persone attive che si INTERESSA, che ha a CUORE un bene comune.
I CARE è il motto di don Milani che ricorda Marzia e che facciamo nostro.
CI TENGO, al mio territorio, alla mia acqua, alla mia salute, ai miei vicini, alla mia famiglia, alla mia CASA. I CARE.
Non ci fermeranno avvisi di garanzia di sorta


Non indietreggeremo di un passo.


Continueremo il nostro percorso come un TORRENTE IN PIENA.
Non ci divideranno, se pensavano di raggiungere siffatto obiettivo   
Lo ha ricordato Michela, mamma No PFAS, indignata nel constatare che la magistratura mette sotto la propria lente cittadini feriti, danneggiati e ammalati di PFAS, esibendo, provocatoriamente, il suo cartello di autodenuncia.  
Uno per tutti, tutti per uno! 
Certo se volevano spaventarci, hanno proprio SBAGLIATO.
Un contrattacco pubblico agli avvisi di garanzia contro i cinque attivisti, sferrato da Alberto di fronte alla stampa, stamattina , davanti al tribunale di VI, a nome dei suoi compagni era ed è il j’accuse di noi tutti.

Sì, perché NOI DEL MOVIMENTO NO PFAS siamo “LA PAROLA CIVILE E CONTRARIA”
 
Alberto ha AVVERTITO :
“Siamo qua che aspettiamo gli AVVISI di GARANZIA per i SINDACI, gli amministratori delle ULSS, della REGIONE, dello SPISAL o chi altro secondo la propria funzione di tutela: per tutti coloro che non ci hanno avvisato "tre giorni prima" dell'acqua contaminata che hanno fatto bere a noi e ai nostri figli "per una moltitudine di anni".
Ricordo a tutta la cittadinanza - anche a quella passiva - che se non fossimo partiti noi, cittadini attivi, con le mobilitazioni davanti alla MITENI e in altri luoghi strategici, oggi non ci sarebbe neppure l'acqua filtrata che tutti bevono o mangiano indirettamente. Magistrati compresi.
Concordato concesso dal Tribunale all'azienda (?); inchiesta giudiziaria interminabile; mancata rogatoria internazionale; mancata ordinanza di fermo impianti e bonifica immediata; tutto ciò testimonia da che parte sta la giustizia in Italia.
Come movimento NO PFAS, aiutati dall'Ufficio di Greenpeace Italia di Roma, abbiamo scritto in questi giorni una lettera per incontrare il Ministro della Giustizia e sfiduciare la Procura di Vicenza se entro il PRIMO DI OTTOBRE non si pronuncia inequivocabilmente contro la MITENI, colta in flagranza di reato poche settimane fa e perfino nella notte tra venerdì e sabato! E con essa, la Regione Veneto e la Provincia di Vicenza che sapeva di sostanze già normate negli anni precedenti.
Questo dimostrano gli ultimi atti dei Carabinieri. Non noi.  
Quelli metteremo sul banco della difesa”

Avanti amici, compagni, cittadini.

La cittadinanza attiva non si vende, non si compra, si attua.                           
Non sarà un avviso di garanzia a fermarci.



















Donata, portavoce di CiLLSA    

 

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