PEDEMONTANA RIPRISTINARE LA CORRETTEZZA E LA LEGALITA’

Lettera di cittadini e associazioni ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente



L'AMBIENTE E' LA NOSTRA CASA COMUNE , CONTRO LA SUA DEVASTAZIONE 





Sono 48 le associazioni ecologiste finora tra cui CiLLSA  che CHIEDONO ai ministri COSTA e TONINELLI  di BLOCCARE I CANTIERI DELLA PEDEMONTANA VENETA e di mettere a norma il progetto : troppe illegalità,   troppe omissioni e in più la devastazione ambientale e i costi spropositati .
Tribuna, Gazzettino e Corriere ne parlano ampiamente... e anche RAI3
La nostra associazione ambientalista agisce per il lavoro, la legalità, la salute e l'ambiente nel territorio dell'Ovest Vicentino, esercitando la cittadinanza attiva.
CiLLSA, tratta, dunque, a 360 gradi i problemi della salute e della legalità correlata all'ambiente nella valle Agno Chiampo; è una associazione apartitica sì ma che fa politica quotidiana nel difendere i diritti del cittadino, la sanità (contro la chiusura dell’ospedale di Arzignano e a favore invece del potenziamento dei servizi ai pazienti) e la scuola pubblica considerati beni comuni, la difesa del suolo dalla             
cementificazione e dalle grandi opere inutili e costose (vedi Pedemontana).
L’Ambiente è visto a tutti gli effetti, come la nostra casa comune.
Per questo motivo aderiamo alla lettera spedita al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Piazzale di Porta Pia nonché al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 

Donata, portavoce CiLLSA                            























Ecco di seguito la Lettera inviata al
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  - Roma 
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Roma 






















SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA (SPV): 

OBIETTIVI PRIORITARI 
Chiediamo alle istituzioni, e in particolare ai Ministri dei Trasporti e dell’Ambiente, di intervenire tempestivamente sulle procedure di competenza connesse alla SPV, per ripristinare la correttezza e la legalità, ad avviso di molti cittadini e associazioni ripetutamente violate su aspetti strutturali del progetto SPV, onde evitare complicazioni ancora più gravose e ingovernabili in un prossimo futuro. 

INTERVENTI PRIORITARI 
1) Venga resa pubblica al più presto l’ANALISI COSTI BENEFICI (ACB) promessa dal ministro Toninelli, indispensabile per motivare la Pubblica Utilità o meno dell’opera, e permettere rapide decisioni consequenziali. 
Seguendo la letteratura scientifica di settore, il saldo non può che risultare fortemente negativo: vengono spesi più di 13 miliardi di soldi pubblici (senza considerare le opere complementari) per un’infrastruttura che, se tutto va bene, farà risparmiare qualche manciata di minuti (unico o principale beneficio), e sarà scarsamente utilizzata (cfr. studio sui flussi di traffico commissionato da BEI e CDP). Includendo anche i notevoli costi ambientali (come obbligatoriamente previsto anche dagli Orientamenti europei in tema di ACB), la voce “costi” viene ulteriormente gravata, con un bilancio complessivo in fortissima perdita.
2) Verificare con urgenza il rispetto delle numerose prescrizioni previste, condicio sine qua non per il proseguimento dei lavori. 
Il progetto preliminare SPV è stato accolto dalla Commissione VIA e approvato dal CIPE nel 2006, a fronte di numerose Prescrizioni inderogabili, a carattere ambientale e non solo. 
3) Verificare “le autorizzazioni e gli adempimenti previsti dalla normativa vigente, anche in sede europea” (v. Parere di Compatibilità Ambientale della Commissione VIA, febbraio 2006). 
4) Sottoporre a VIA completa (con partecipazione popolare) il progetto definitivo, il quale doveva includere le Prescrizioni di cui al punto 2, così come previsto dalla Delibera del CIPE sul progetto preliminare (marzo 2006). 
5) Verificare la corretta realizzazione dell’opera e i previsti monitoraggi ambientali, considerando che la relativa documentazione – incredibilmente - non è stata nemmeno trasmessa al Ministero dell’Ambiente (come denuncia la Corte dei Conti, Delibera di marzo 2018). 
6) Ripristinare integralmente i Siti di Rete Natura 2000 devastati dai cantieri, con particolare riferimento al SIC Le Poscole, area di risorgiva in cui le normative comunitarie risultano violate in modo abnorme e plateale. 
7) Operare per annullare il terzo Atto Convenzionale, che premia il capitale privato ma danneggia in modo clamoroso l’interesse pubblico (come denunciato anche dalla Corte dei Conti), lasciando profilare un ingente danno erariale. 

ALTRI INTERVENTI RICHIESTI 
8) Garantire la partecipazione popolare alle procedure, a partire da quelle relative alla VIA e alla VINCA, secondo quanto previsto in generale dalla Convenzione di Aarhus (formalmente accolta dall’Italia, ma di fatto rigettata nel corso dell’iter della SPV). 
9) Rivedere le deleghe alla Regione, e quindi all’Autorità Regionale per Rete Natura 2000, in tema di siti protetti dalla normativa comunitaria, considerando gli abusi e le manomissioni cui sono stati sottoposti alcuni di tali siti, nel silenzio delle istituzioni preposte.
10) Annullare la legislazione sui Project Bond, considerando che essa favorisce il capitale privato e gli investitori stranieri, danneggiando l’interesse pubblico. 
11) Aprire un’indagine sulle irregolarità commesse e sulle responsabilità dei decisori coinvolti nelle procedure, considerato il configurarsi di ripetute anomalie con dinamiche che richiamano quanto avvenuto a proposito del Mose.
In attesa della obbligatoria messa a norma delle procedure relative alla SPV, indicate nei punti sopra citati (a partire da quelli indicati come prioritari), e considerando lo stato di incertezza e di grave irregolarità in cui versa il progetto SPV, si chiede l’immediata sospensione dei cantieri, onde evitare la prosecuzione dei lavori in un contesto altamente problematico, al fine di salvaguardare l’effettivo interesse pubblico, e di evitare l’irreversibilità di eventuali danni allo stesso. 


Veneto, 5 luglio 2018



                                                                                                                             

















APPROFONDIMENTI






Pubblichiamoil testo integrale che associazioni e cittadini hanno inviato in una lettera al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e al Ministero dell’ambiente Tutela del Territorio e del Mare

Chiediamo alle istituzioni, e in particolare ai Ministri dei Trasporti e dell’Ambiente, di intervenire tempestivamente sulle procedure di competenza connesse alla SPV, per ripristinare la correttezza e la legalità, ad avviso di molti cittadini e associazioni ripetutamente violate su aspetti strutturali del progetto SPV, onde evitare complicazioni ancora più gravose e ingovernabili in un prossimo futuro.






Alcuni firmatari 
AssociazioneEco-Filosofica, Codacons Veneto, Comitato No Pedemontana -Provincia di Treviso- COMITATO AEROPORTO TREVISO Italia Nostra Treviso Organizzazione Aggregata WWF Terre del Piave TV-BL Beati Costruttori di pace Parco delle Rogge Forum Salviamo Il Paesaggio Treviso Comitato Aria Pulita - Treviso OpzioneZeroTreviso Unica TU Ecoistituto del Veneto Comitato Comitato no terza corsia A13 Padova-Monselice SOS Anfibi Anpi sezione di Montebelluna Gruppo San Pelaio vivibile Legambiente PiavenireAmici Gruppo Bosco Montello IAMS-Impegno e Azione per un Mondo Sostenibile Onlus , CiLLSA ....

Commenti

Post popolari in questo blog

GIS UNO STRUMENTO A DISPOSIZIONE DI TUTTI

ECOFESTA 2023 IN ARZIGNANO E PROGRAMMA COMPLETO

DEPURATORE DI ARZIGNANO: UNA RADICALE INVERSIONE DI ROTTA